Giorgia ci racconta della scelta di donare il proprio tempo proprio quando sembrava non ce ne fosse più. Da questa coraggiosa disponibilità nasce il “Movragazzi” e l’esperienza del “centuplo quaggiù”
Il Movragazzi è nato nel 2015 dall’incontro tra una intuizione di don Giuseppe Zanichelli e un’esigenza espressa da un gruppetto abbastanza nutrito di ragazzi dell’età delle scuole medie che era alla ricerca di un’amicizia esigente. Si rivolge ai ragazzi in età 11-14 anni, fascia che prima di quel momento non era ancora interessata dalle proposte del Movgiovani.
Diventa negli anni la proposta del Movgiovani per i ragazzi delle medie: un cammino di amicizia alla scuola di Gesù, aperto a tutti, dove si desidera far sperimentare ai ragazzi la bellezza di un’amicizia esigente, la vicinanza del sacerdote alla propria vita, e dove il gioco ha un ruolo predominante proprio come strumento educativo.
Se dovessimo sintetizzare, potremmo dire che il Movragazzi si regge su tre cardini: gioco come avventura, amicizia, catechesi. Lo Staff educativo è composto da un sacerdote, da una famiglia e da alcuni giovani educatori del Movgiovani: come per tutte le realtà educative del movimento, è anche qui evidente la reciprocità delle vocazioni che è la cifra che ci contraddistingue e che ci rende tutti più ricchi, in un circolo virtuoso di condivisione e di aiuto reciproco.
Il percorso, che sostanzialmente si affianca alle proposte delle diverse parrocchie di origine dei ragazzi (Up Giovanni Paolo II, Regina Pacis a Reggio, Sassuolo, Sant’Ilario d’Enza, Correggio, San Martino, Montecchio, Borzano…), si snoda da ottobre a luglio attraverso un incontro mensile a cui si aggiungono un’uscita i due giorni in primavera e una uscita di durata più estesa in estate. Ci guida per tutto l’anno un tema, che è in continuità con il tema annuale del Movimento.
La partecipazione mia e di mio marito a questo progetto è nata dal desiderio di rilanciare nel servizio la nostra famiglia in un periodo molto complicato dal punto di vista lavorativo, che ci stava assorbendo e rischiava di sopraffarci. Abbiamo risposto si alla proposta di don Pietro Adani di metterci a disposizione di questa nuova opera del Movimento. Come sempre non siamo rimasti delusi dal Signore, abbiamo nuovamente toccato con mano che, anche nelle difficoltà, se invece di chiudersi ci si apre al dono, si riceve già ora il centuplo.