Il suono di una nuova campana dona voce alla comunità di Manakara
L’8 aprile di quest’anno, seconda domenica di Pasqua, festa della Divina Misericordia, abbiamo celebrato la festa della nostra nuova parrocchia di Manakara (Madagascar), intitolata appunto, a Gesù misericordioso. Ha presieduto la messa Mons. Benjamin, vescovo del Nord del Madagascar, precedentemente vescovo qui a Manakara, colui che ha voluto fortemente la presenza missionaria reggiana nella sua diocesi, e che assieme a don Giovanni, ha promosso la costruzione della nuova chiesa e la costituzione del nuovo distretto pastorale. Una bella messa, gioiosa, ordinata, partecipata, una festa impreziosita dall’arrivo il giorno prima di un bel dono dall’Italia: una lakolosy be, cioè una grande campana!! Al termine della celebrazione in chiesa, siamo usciti sul “sagrato” sabbioso sul davanti, e abbiamo benedetto la campana, che grazie alla prossima costruzione del campanile, potrà diventare presenza e suono familiare per tutti i parrocchiani. Un dono prezioso, desiderato, che ha un alto valore simbolico per i malgasci, in una terra dove ogni realtà religiosa desidera far sentire la sua voce; la campana, per la nostra giovane comunità cristiana diventa quasi come una firma, una dichiarazione di esistenza, un modo per esprimere alla città che finalmente ci siamo e che le nostre porte sono aperte per riunirci e pregare assieme.
Un dono che giunge dall’Unità pastorale Maria Regina della Famiglia di San Martino in Rio, che nel giugno scorso si è interrogata sulla possibilità di augurarmi una feconda missione tramite un segno tangibile, che potesse essere realmente utile, che avesse la possibilità di stringere un’amicizia tra comunità parrocchiali e che ci aiutasse a ricordarci reciprocamente di pregare gli uni per gli altri. Il tutto, completato dall’opera generosa dei campanari di San Giovanni della Fossa, guidati da Gabriele Fornaciari, che si sono preoccupati di realizzare e donare tutto il necessario per fare in modo che la campana grezza potesse suonare ed essere montata sul campanile… grazie di cuore ad entrambe le comunità parrocchiali, è un segno non scontato del desiderio di portare avanti un’amicizia, di compartecipare alla grande esperienza della missione, e che fra l’altro, i malgasci hanno gradito moltissimo. Io, infine, mi sento particolarmente riconoscente, in quanto si tratta di un dono realizzato dalle due unità pastorali dove ho fatto servizio prima della partenza per Manakara in Madagascar. Ora non dobbiamo fare altro che costruire il tilikambo, cioè il campanile, e darci da fare per recuperare un’altra campana, più piccola e con una nota differente, per poter suonare a festa nei momenti più importanti della vita della comunità.
Altri due momenti di gioia grande di quest’ultima settimana sono stati l’arrivo del nostro nuovo vescovo Gaetano e la beatificazione di Lucien Botovasoa. Una grande festa ha accompagnato il vescovo Gaetano al suo ingresso a Manakara, una processione di auto, pulmini e moto che lo attendevano all’inizio del territorio della diocesi, in un mare di bandiere vaticane gialle e bianche, e che lo hanno scortato fino in città. Siamo molto felici che sia arrivato, gli siamo riconoscenti per aver accettato di venire a servire la nostra povera diocesi di Farafangana che da più di 4 anni era senza un pastore; nei primi contatti che abbiamo avuto ci ha dimostrato tutto il suo entusiasmo, tutta la sua simpatia e mitezza, e ci ha onorato con la richiesta di sistemare per lui uno spazio presso di noi, alla fattoria dove attualmente abitiamo, per poter condividere spesso con noi la vita di preghiera e di fraternità.
Infine, il grande evento della celebrazione di Lucien Botovasoa: domenica 15 aprile, si sono radunati a Vohipeno, una cittadina appena più a sud di Manakara, dove Lucien ha vissuto e ci ha offerto la suprema testimonianza di fede nel martirio, quasi 80000 persone, assieme a tutti i vescovi dell’isola e a tantissimi sacerdoti e religiose. Un clima da Gmg, una preghiera raccolta unita ad una gioia incontenibile, un’organizzazione puntuale ed efficace (per la quale don Giovanni Ruozi si è dato da fare in prima persona), hanno donato al nostro cuore la dimostrazione autentica che il Signore è davvero presente in ogni angolo della terra, che grazie ai suoi santi, ai suoi martiri, ci permette di fare memoria delle grazie, che continuamente, personalmente e comunitariamente, ci dona abbondantemente.
Tre momenti quindi, festa parrocchiale con campana, arrivo e conoscenza del nuovo vescovo e beatificazione di Lucien, hanno dato a me e a don Simone, ulteriore ossigeno e coraggio per portare avanti il necessario, seppur faticoso, studio della lingua malgascia, e ci hanno permesso di immaginarci tutte le cose che potremmo fare qui con questo popolo, assieme agli altri missionari italiani che condividono e condivideranno con noi sacerdoti, questo affascinante cammino.
Ora ci prepariamo a vivere un tempo prezioso di esercizi spirituali assieme, per cui ricordiamoci reciprocamente nella preghiera.
Alla prossima. Grazie per il vostro sostegno.
don Luca Fornaciari.