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Nuovo consiglio della Comunità Familiaris Consortio: conosciamoli! – parte tre

Luglio 2021: è stata resa nota ufficialmente la composizione del nuovo consiglio della Comunità Familiaris Consortio, guidato dal responsabile Marco Reggiani. Abbiamo chiesto ai consiglieri di raccontarsi ai membri dell’Associazione. Lo scopo è che, per sempre più persone, oltre ai nomi dei consiglieri, diventino chiari i loro volti e la loro storia. In poche parole che la familiarità con loro ci permetta di realizzare una comunione sempre più grande tra noi. Oggi si presentano Corrado, Maria Rita, don Pietro

Corrado Zoppi, Vicario

corrado zoppi

3 aggettivi che caratterizzavano il te 20enne e che oggi sarebbero insospettabili?!?

Di tratti proprio insospettabili a dir la verità non ne trovo…alcuni amici da giovane mi dicevano fossi “sensibile” ma è sempre rimasto un mistero cosa intendessero dire. Una curiosità potrebbe essere che per un periodo della mia giovinezza ho ascoltato molto i Doors prima di addormentarmi e letto Baudelaire (qualche amico sacerdote dovrebbe ricordarlo!). Mi affascinavano gli animi inquieti, la loro ricerca intensa e dolorosa, ma nello stesso tempo desideravo la “risposta” che sentivo urgente e che in quegli autori non trovavo. Sempre in quegli anni leggevo avidamente la vita dei santi, mi lasciavo trasportare dalle loro imprese spirituali senza troppi ragionamenti. Insomma poeti maledetti e santità per un po’ hanno convissuto… Il mio santo “preferito” di quegli anni si giocava tra don Bosco e il Curato D’Ars.

Cosa ti affascina del Movimento?

Partirei dal dire cosa mi ha affascinato all’origine del mio incontro con il movimento. In pochissime parole direi l’incontro con sacerdoti e con famiglie che credevano alla mia santità e alla santità delle mie amicizie, parlandomi di Gesù e dei suoi amici come esempio da seguire e da vivere. Se qualcuno in quegli anni mi avesse proposto un cammino esigente tagliando fuori i miei amici non avrebbe fatto breccia, ma l’idea che i miei amici fossero il luogo e i miei compagni di viaggio per la mia vita umana e spirituale mi entusiasmava e dava unità alla mia esperienza. Ora come allora mi affascina lo stesso nucleo: sacerdoti, famiglie e giovani che scelgono la via di un’amicizia vera, autentica, che tende pur nelle fatiche e nelle cadute a diventare luogo di incontro con l’amore fedele di Dio ed esperienza concreta di Chiesa. Mi affascina l’amicizia a diversi livelli: c’è la piccola comunità in cui poter vivere la condivisione e il sostegno particolari offerti da un’amicizia stabile, c’è l’amicizia con i sacerdoti che credo sia un tesoro prezioso ancora tanto da scoprire e gustare per entrambe le vocazioni, e poi ci sono i giovani, da accompagnare con tanta fiducia e comprensione. Una bellissima avventura.

Che tipo di consigliere desideri essere, che istanze vorresti portare in sede di consiglio?

Corrado dovrebbe significare “audace nel consiglio” quindi parto avvantaggiato. A parte le battute, per prima cosa desidererei diventare un buon amico per gli altri membri del consiglio, sono persone che stimo molto e considero una grazia poter condividere questo servizio con loro. Sono sicuro sarà un’occasione di comunione straordinaria, mi pare si sia già creato un bel clima di ascolto e confronto. In particolare, come vicario scelto dal responsabile, dovremo capire piano piano concretamente cosa mi sarà richiesto. Sicuramente credo sarà una mia responsabilità maturare un profilo particolarmente sapiente sia nel consiglio stesso che nella collaborazione con il responsabile, che m’impegnerò a vivere con grande fedeltà e libertà per il bene della nostra realtà. Vorrei crescere in uno sguardo reale delle nostre comunità, disponibile all’ascolto per saper riconoscere i tanti carismi che sono presenti nella nostra realtà, ma anche i bisogni e le esigenze per individuare i cammini più opportuni. In questi anni sono stato particolarmente impegnato con il Just Family, proposta di formazione alle famiglie. Spero, alla luce di questa esperienza, di continuare a portare un contributo circa la formazione delle famiglie, pensando a modalità sempre più efficaci e coinvolgenti per chiunque volesse conoscerci, sperando di coinvolgere comunità e sacerdoti in questo prezioso servizio.  Tante volte ci siamo detti di vivere “un dono per tanti”: il tema missionarietà credo sia importante, sul quale spero di infondere con intelligenza tanta fiducia e coraggio. Alcuni amici, quando mi hanno chiesto di rendermi disponibile alla candidatura, mi hanno detto che mi avrebbero visto bene per alcuni motivi, uno dei quali è il mio rapporto di amicizia particolare con il mondo sacerdotale, come se fossi chiamato a portare questa sensibilità in consiglio per tutto il movimento. Spero di cuore che ciò avvenga, di riuscire a servire con l’esempio e con le idee quel tesoro che è la reciprocità tra famiglie e sacerdoti che appartiene così profondamente al nostro carisma.

Maria Rita Casali, consigliere eletto

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3 aggettivi che caratterizzavano il te 20enne e che oggi sarebbero insospettabili?!?

Nonostante sia passato tanto tempo da quando avevo vent’anni (e si vede… sigh!), credo che le caratteristiche fondamentali della mia personalità, nel bene e nel male, siano sostanzialmente inalterate, così come gli ideali che mi animano.

Un cambiamento deciso, invece, riguarda i luoghi e i modi di vivere la fede: allora ero profondamente radicata nella mia parrocchia e nella mia diocesi, e mai avrei immaginato di lasciarle; ancor meno avrei pensato di aderire ad un movimento, e di trovare lì la gioia di spendermi per il Signore e per la Chiesa, insieme alla mia famiglia.

Cosa ti affascina del Movimento?

La scelta di entrare nel movimento è stata compiuta da me e Franco  (ndr: marito) in età adulta, perché vi abbiamo visto raccolte alcune aspirazioni che già da tempo erano presenti in noi: in particolare, il desiderio di condividere l’esperienza di fede con famiglie amiche e sacerdoti amici, nella ricerca della “misura alta della vita cristiana ordinaria”, per sostenerci a vicenda nelle sfide di ogni giorno e per essere un segno di comunione nella Chiesa e nel mondo. Questi sono gli aspetti che tuttora mi affascinano della nostra realtà… e a cui il passaggio attuale credo dia ancora più slancio.

Che tipo di consigliere desideri essere, che istanze vorresti portare in sede di consiglio?

Ho vissuto la candidatura come un sì ad una richiesta che mi è stata fatta da parte di persone che mi vogliono bene, e chiedo al Signore di aiutarmi a non perdere mai, nei prossimi cinque anni, la prospettiva del servizio e della risposta ad una chiamata. Spero di essere di aiuto a Marco (ndr: responsabile della Comunità Familiaris Consortio) e a tutta la nostra Associazione, perché l’ideale che abbiamo descritto negli Statuti venga sempre più tradotto nella vita delle nostre comunità e dell’intero movimento.  Sono certa che l’impegno nel Consiglio – per quanto non leggero  – sarà anche una bella occasione per me, nel confronto e nella ricerca comune della volontà di Dio, insieme a persone che stimo molto.

Un saluto a tutti dall’isola di Lussino!

Don Pietro Adani, Responsabile della Comunità sacerdotale Familiaris Consortio, consigliere di diritto

Don Pietro Adani Comunità Sacerdotale

3 aggettivi che caratterizzavano il te 20enne e che oggi sarebbero insospettabili?!?

Domanda politicamente scorretta! Sono passati troppi anni… Sentendo da qualche amico dice che sono diventato riflessivo e libero.

Cosa ti affascina del Movimento?

Il desiderio di conoscere Cristo nell’esperienza dell’amicizia tra consacrati e famiglie che apre al dono di sé verso ogni uomo..

Che tipo di consigliere desideri essere, che istanze vorresti portare in sede di consiglio?

Mi piacerebbe riuscire ad essere portatore di comunione nel movimento tra le generazioni e con la Chiesa.

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