Carissimi amici,
con profondo affetto desidero esprimere a ciascuno i miei auguri di un Santo Natale, insieme all’auspicio di un felice 2022.
L’anno che sta per concludersi è stato ricco di grazie che qui sarebbe eccessivo elencare: mi limito da una parte a ricordare l’approvazione dello Statuto della Comunità Familiaris Consortio, che ci ha confermato nel cammino fatto negli ultimi trent’anni, e ha posto fondamenta solide per il futuro; dall’altra penso all’enorme lavoro e alla generosità di tanti amici che ogni giorno arricchiscono e fanno crescere il Movimento come una comunità di “Amici in Cristo Gesù”.
Non voglio nascondere le difficoltà che abbiamo affrontato, particolarmente quelle legate alla pandemia che ci ha obbligato a vivere in uno stato di continua allerta se non di paura, e che in alcuni casi è arrivata a minare o ferire la carità fraterna, il nostro tesoro più caro.
Ringrazio quanti si sono adoperati – non senza difficoltà – perché le nostre attività si svolgessero in sicurezza, e invito a proseguire con lo stesso spirito, dosando sapientemente prudenza e coraggio, con un’attenzione, una delicatezza e una cura speciale verso le persone più fragili o più intimorite dalla malattia.
La crisi sanitaria ha fatto emergere con maggior evidenza che l’uomo ha sete di speranza, ha bisogno di credere in un domani migliore, per sé, per la sua famiglia, per i suoi amici, per il suo popolo. In troppi occhi, soprattutto giovani, la luce di questa speranza si è offuscata o spenta.
Tutti confidiamo che presto la pandemia possa essere superata e che la vita possa tornare alla normalità. D’altra parte, sappiamo che questa sete di speranza non si esaurisce in soluzioni contingenti e temporanee: l’animo umano ha bisogno di abbracciare un orizzonte più vasto di quello promesso dalla verità scientifica, ha bisogno non “di un insieme di verità che servono, ma piuttosto di una verità da servire” [1].
Di fronte alle antiche e alle nuove paure, ci incoraggiano le parole rivolte alla Madre del Salvatore, come indirizzate a ciascun di noi: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30). È in quel Bambino che lei porta in grembo che la verità dell’uomo è svelata e che la speranza dell’uomo si fa carne.
Se è vero che “alla nascita di un bimbo il mondo non è mai pronto” [2] per il carico di mistero e di novità che porta con sé, a maggior ragione la notizia dell’Incarnazione del Figlio di Dio rischia di trovare gli uomini impreparati, se non scettici o increduli. Oggi come allora l’annuncio della nascita del Redentore sembra passare inascoltato: il mondo non lo riconosce e persino “i suoi” sono restii ad accoglierlo (cfr. Gv 1,10-11).
In tale situazione cosa possiamo offrire ai nostri fratelli? Possiamo offrire la nostra prossimità e la nostra amicizia; possiamo offrire la gioia di chi sa che se è ammesso all’amore, è perché è stato amato per primo (cfr. 1Gv 4,19); possiamo offrire l’entusiasmo e il desiderio del vero e del bene che caratterizzano il Movimento Giovani e le Scuole; e infine dobbiamo offrire l’esempio concreto e festoso delle nostre comunità, certi che, come insegna il vescovo Massimo, “la vita comune è la strada del presente e del futuro. Forme diverse di realizzazione devono essere previste e valorizzate: piccole comunità di preti, di diaconi, consacrati, famiglie” [3].
Infine, nella gioia di questi giorni che precedono il Natale, sono molto felice di potervi comunicare che è giunto a conclusione il procedimento diocesano relativo alla vita, alle virtù e alla fama di santità del Servo di Dio mons. Pietro Margini, che ora dovrà essere presentato alla Congregazione delle Cause dei Santi.
La Sessione di chiusura dell’Inchiesta Diocesana avrà luogo sabato 15 gennaio 2022 alle ore 18 nella Cattedrale di Reggio Emilia, nel contesto dei Vespri Solenni celebrati da S. E. Mons. Massimo Camisasca.
A nome del Movimento Familiaris Consortio esprimo tutta la mia gratitudine a quanti hanno collaborato a vario titolo per arrivare a questo risultato, in particolare al Delegato Episcopale, don Edoardo Ruina, e al Postulatore, don Andrea Pattuelli, oltre che al Centro Studi don Pietro Margini, che ha fornito un supporto fondamentale.
Proseguiamo allora insieme il nostro cammino, con piena fiducia nel Signore che è vicino, gli occhi sempre rivolti alla meta che don Pietro Margini ci ha indicato: “La cosa più bella del mondo è diventare santi!” [4].
Un caro saluto
[1] Jaques Maritain, Distinguere per unire. I gradi del sapere, Morcelliana, Brescia 1974, p.22.
[2] Wislawa Szymborska; Un racconto iniziato, in La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945- 2009), Adelphi, Milano 2009, p.471.
[3] Massimo Camisasca, Accendete l’eternità senza spegnere la vita, Cantagalli, Siena 2021, p. 6.
[4] Mons. Pietro Margini, Lettera del 17 gennaio 1971.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok