Il racconto degli amici protagonisti del pellegrinaggio in Terra Santa
Siamo noi, i fortunati del “pellegrinaggio in Terra Santa partendo dal deserto”. Perché scendere al deserto del Neghev a Sud, risalire a quello di Giuda, poi fare il percorso tradizionale fino a Gerusalemme? E’ il cammino dei patriarchi del popolo ebreo fino alla terra promessa ed è anche l’itinerario concreto e spirituale di noi pellegrini. Attraversando chilometri e chilometri di deserto, tornavano in mente le parole del Sal. 63: “O Dio, mio Dio, di te ha sete l’anima mia … come terra deserta, arida, senz’acqua”. E davanti alla incredibille sorgente di En Avdat riaffioravano le parole di Gesù: “Chi ha sete venga a me e beva”. Come si capiscono in Terra Santa la preziosità dell’acqua e l’evidenza del simbolo! Là avviene lo stesso per altre verità.
La nostra guida ha proposto più volte un tempo di silenzio, soprattutto nel deserto e nel luogo del Dominus flevit, per ascoltare e accogliere la voce di Dio, per guardare dentro di noi, lontani dai soliti suoni. Siamo tutti grati e affezionati a don Matteo per la sua preparazione storica, archeologica, spirituale, in più la sua disponibilità, la pazienza e la lungimiranza.
Siamo andati alla ricerca della conoscenza di Gesù “reale”, vero uomo e vero Dio, attraverso i luoghi, la storia, la Scrittura. Siamo saliti a Gerusalemme, dove il pellegrinaggio in Terra Santa ha il suo culmine e il suo termine apparente, per continuare nella quotidianità dell’esistenza, che il Signore ha voluto condividere con noi. A detta di tutti abbiamo vissuto giorni indimenticabili, in una fraternità che si respirava già nei quattro incontri di preparazione con don Matteo. E’ stato straordinario visitare gli scavi archeologici per noi proprio nuovi, come quello della tomba del giusto a Nazareth. Abbiamo sentito come un privilegio la Messa nella grotta di san Gerolamo a Betlemme, al Carmelo Stella Maris ad Haifa,, al Cenacolino francescano a Gerusalemme, all’altare della Crocefissione, Ecce Mater, nella Basilica del Santo Sepolcro. Dicevamo che questi sono stati sette giorni di esercizi spirituali itineranti, ma la nostra infaticabile guida ha precisato che anche il viaggio di andata e ritorno fanno parte di questo corso speciale, dunque nove giorni di ascolto, riflessione, preghiera e cammino, mattina pomeriggio e sera. Siamo pronti per il 23 agosto a Sacrofano!
Carmela Vespa