Noi lo abbiamo trovato. E con lui abbiamo percorso un lungo tratto di strada, facendo esperienza di una profonda amicizia. Da quasi quarant’anni, fin dalla nostra giovinezza, abbiamo camminato insieme condividendo momenti difficili, ma soprattutto gioie e soddisfazioni. Angelo era una persona mite, umile, generosa. Allo stesso tempo era forte e determinato, animato da una volontà decisa e perseverante. E’ stato l’amico fedele sul quale ognuno di noi poteva sempre contare. Con Angelo abbiamo sperimentato l’amicizia-sacramento, perché un amico vero qual è stato Angelo è dono di Dio che conduce a Dio.

Aveva un profondo senso del Timor di Dio, ma anche dell’infinita misericordia divina. Spesso parlava dell’Altissimo chiamandolo “il buon Dio”, e da Lui si sentiva amato in modo del tutto particolare, come figlio prediletto. Era solito commuoversi, a volte fino alle lacrime, quando riconosceva negli eventi della vita – anche in quelli più ordinari – i doni e le grazie ricevuti per sé, per la sua famiglia, per i suoi amici. Era evidente in lui l’ ”intelligenza della fede”, che gli permetteva di considerare ogni cosa con gli occhi, la mente e il cuore di chi sa che nulla avviene a caso, ma tutto è ordinato secondo la Provvidenza di Dio.

Crediamo che abbia considerato “provvidenza di Dio” – pur se avvolta nel mistero – anche la sua fulminea malattia, che lo avrebbe portato in poco tempo a lasciare tutto sulla terra. La speranza cristiana ci dà tuttavia la certezza che la nostra unione non è spezzata, ma solo trasformata; crediamo fermamente che nell’Ottavo Giorno, il giorno oltre il tempo, noi amici saremo tutti di nuovo insieme, dove ci ha preceduto Angelo, che “per la misericordia di Dio si trova già nel luogo della pace e della sicurezza, nella piena comunione con il suo Signore, nel quale ha creduto ed ha sperato”.

Gli amici della comunità SS. Trinità