Da sempre il Movimento Familiaris Consortio offre durante la stagione estiva la possibilità di partecipare agli esercizi spirituali. Negli ultimi anni è stata proposta una modalità comunitaria di viverli: tutti insieme, nello stesso luogo, negli stessi giorni. L’estate 2020 ci ha chiesto di re-inventare tale modalità, proponendo gli esercizi a piccoli gruppi. Isabella, comunità “Amici dello Sposo”, ce li racconta
Ed eccoci qua, comunità Amici dello Sposo finalmente riunita in un contesto naturale da favola; colline meravigliose e un sole tiepido ad accoglierci nei pressi di Borzano di Albinea; un sacerdote amico a nostra disposizione per i prossimi tre giorni; mascherine ed igienizzanti sempre con noi; bimbi e nonni a seguito. Sembra il contesto perfetto per immergersi nel cuore di questi Esercizi Spirituali (at covid time) 2020. La carica è tanta, soprattutto per un giovane genitore che non vede l’ora di prendere una boccata d’ossigeno dalla propria vita, ritagliandosi qualche breve momento per se, per fare un po i conti con la propria anima e chiedere nel limite del possibile udienza al Signore.
Le aspettative quindi? Variano a seconda dei momenti: subito si spera nella provvidenziale caduta da cavallo (in stile san Paolo) con tanto di voce dal cielo che ti indichi cosa fare e quando, poi, ripensandoci, potrebbe essere una strada un pò troppo radicale e si tenta così (brillantemente) di mettere Dio alla prova opponendogli resistenza, lo sfidiamo un pochino, proviamo a stuzzicarlo, per vedere se c’è già qualcuno li pronto ad ascoltarci dopo appena due secondi di esercizi, ma inutilmente. Infine ci si arrende e si cede al compromesso scegliendo così di abbracciare (più o meno felicemente) la parte più dura del cammino che ci aspetta: il silenzio. Ci fidiamo di chi afferma che sarà proprio li che Il Signore si avvicinerà e rivelerà. In verità dopo tutti questi giri di parole, le mie aspettative mi sembrano di gran lunga inferiori a quelle sopra citate infatti la prerogativa base in questo corso di esercizi è per me quella di prendere finalmente una messa con calma (dall’inizio alla fine o quasi) e accostarsi dopo tanto tempo al sacramento rigenerante della confessione. È ovvio quindi (mi dico) che se le aspettative verso questi giorni speciali sono minime, non dovrebbero esserci grandi sorprese per me e soprattutto non penso che Il Signore mi chieda uno sforzo spirituale troppo oneroso per le mie capacità.
Ma per fortuna anche in questo contesto la Provvidenza vuole che le grazie arrivino ugualmente; gli sguardi preziosi di chi ci ama si affacciano benevoli sui nostri cuori, le Sue parole si fanno a noi prossime come un sussurro leggero, una brezza fresca che ti riempie il cuore e ti dona la forza per guadare in alto. Questo per me è luce, sole di vita, un batter d’ali, è spiccare il volo assieme alla mia famiglia e ai miei amici di comunità verso Cristo amore, con Cristo amore. Tutto quello che ci serve è in queste due piccole parole, le assi della sua croce, la sua vita per noi: Gesù Eucarestia.
Bene, tuffiamoci nel silenzio iniziamo il corso. “Cristo amore, Cristo amore, Cristo amore “ Nel parlare monotono del don (che non stavo ascoltando con attenzione perchè pensavo ai bimbi, alla pappa, se avessero fatto la nanna, eccetera) queste parole mi sono piombate in testa come mattoni, mi sono improvvisamente destata. Cristo amore..una frase semplicissima, nota, sentita e risentita (forse), ma in quel momento mi è sembrata arabo. Perchè? Come mai queste parole risuonano pesanti dentro di me come se fossi vuota ? Non c’è niente nel mio cuore ? Io pensavo fosse pieno di persone, di cose da fare, di cose da dire, del mio lavoro, dei miei problemi e dei problemi degli altri e chi più ne ha più ne metta.. La mia anima non è traboccante di fede e di amore per Dio? Silenzio. Parto a ragionare a briglie sciolte. E il Signore? Dov’è? Dove sta nella mia giornata, nei miei pensieri, nelle mia preghiere (se e quando le dico)…dove l’ho messo questo “Cristo amore” ? Pensavo oramai di averlo interiorizzato nel mio cuore visto che sono una cristiana modello, ma probabilmente mi sbagliavo. Allora forse è per questo che le mie giornate sono tutte uguali, non esiste più il lunedì o il giovedì, non c’è un giorno speciale nella mia settimana (parlo della domenica) e non c’è (o meglio) non ci si da il tempo per incontrare quotidianamente il Signore vivo nell’Eucarestia? Forse è per questo che arrivo a sera stanca e non sono più capace di raccogliere le cose belle della mia giornata, i doni belli della mia vita, amare in modo autentico e semplice mio marito, i miei figli ed i miei amici di comunità ?
Cristo amore dove sei? Soprattutto Chi sei?
La mia promettente meditazione viene improvvisamente interrotta: la piccola piange, ha fame o sonno, non si sa, ma purtroppo devo abbandonare i miei pensieri sperando di riprenderli a modo una volta tornata a casa. Purtroppo è già sera e la giornata volge al termine. E io ? Cosa mi porto dentro? Un continuo saliscendi tra gli stadi profondi e superficiali della mia coscienza (incasinata), un continuo entrare ed uscire dal silenzio che porterebbe all’intimità con Dio, un continuo andare e venire da casa mia..tutte cose che non mi hanno aiutato a focalizzare e anzi forse hanno distratto pure i miei amici. Penso perciò di non aver ascoltato abbastanza bene o che sia troppo poco quello che ho partorito dopo tre giorni di fatiche..
Ma per fortuna anche in questo contesto la Provvidenza vuole che le grazie arrivino ugualmente; gli sguardi preziosi di chi ci ama si affacciano benevoli sui nostri cuori, le Sue parole si fanno a noi prossime come un sussurro leggero, una brezza fresca che ti riempie il cuore e ti dona la forza per guadare in alto. Questo per me è luce, sole di vita, un batter d’ali, è spiccare il volo assieme alla mia famiglia e ai miei amici di comunità verso Cristo amore, con Cristo amore. Tutto quello che ci serve è in queste due piccole parole, le assi della sua croce, la sua vita per noi: Gesù Eucarestia.
Isabella