Il 17 giugno, in occasione della festa di fine anno del movimento, un nuovo gruppo di amici è stato accolto all’interno dell’associazione come piccola comunità di famiglie. “Duc in altum”, il nome che hanno scelto, racchiude un coraggioso progetto di amicizia. Conosciamo meglio il loro cammino attraverso le loro parole.
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Lc 5, 1-11
“Duc In Altum” è l’esortazione di Gesù a Pietro: prendi il largo. È il momento in cui Gesù instaura la prima relazione con Pietro e coi discepoli, è la chiamata dei suoi amici, è (se vogliamo dire così) l’inizio della prima comunità cristiana, la prima comunità di amici di Cristo. Abbiamo sentito nostro questo invito di Gesù a prendere il largo, abbiamo riconosciuto la declinazione di questo invito nella vocazione particolare alla piccola comunità, e desideriamo rispondergli con la prontezza e la fede dei discepoli che “lasciarono tutto e lo seguirono”.
Prendere il largo vuol dire anche andare dove il mare è più profondo, e magari più pericoloso. È il rischio che vogliamo prenderci di un’amicizia vissuta in profondità esponendoci agli altri con i nostri doni e anche i nostri difetti! C’è però un’ancora di salvezza, un affidamento: nello stesso mare / lago in cui è ambientato questo vangelo, Gesù è poi arrivato in soccorso dei discepoli quando erano nella tempesta.
Prendere il largo vuol dire uscire, uscire dal porto. Vogliamo tenere sempre presente, pensando a questo nome, che la vocazione è personale ma è dono per gli altri, anche al di fuori della piccola comunità o del Movimento. Ci piace molto, in questo significato di missione, ciò che ci ricorda la nostra Regola: “La testimonianza del volersi bene come missione particolare delle piccole comunità”. È anche grazie al volersi bene delle tante piccole comunità di famiglie che abbiamo incontrato, che siamo molto felici di presentarci come nuova piccola comunità “Duc In Altum”.
Enrico e Beatrice, Daniele ed Elisabetta, Claudio e Agnese, Gabriele ed Elena.
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