Filippo ed Elisa ci raccontano come si è svolto il primo incontro del percorso “Il volto dell’Amore”, proposto dal Movgiovani ai giovani innamorati
di Filippo ed Elisa
Venerdì sera abbiamo avuto la fortuna di partecipare al primo incontro del percorso formativo “Il volto dell’Amore”, proposto dal Movimento Giovani a tutte le giovani coppie a partire dai 17 anni.
La serata è iniziata con la Santa Messa, celebrata da Don Andrea Pattuelli. Il vivere insieme l’eucaristia ci ha ricordato che tutto comincia da lì, dal Suo amore eterno che dobbiamo imparare ad imitare nel farci dono l’uno per l’altra. A seguire, la cena insieme è stata occasione per scambiare due chiacchiere con amici ed educatori. Dopo esserci disposti in cerchio per essere pronti all’ascolto e al dialogo, Corrado Zoppi, Dado per gli amici, ha aperto l’incontro dicendoci che davanti all’Amore, il desiderio di eternità viene spontaneo. A partire dalla domanda del giovane ricco (Mt 19, 16-22), ci siamo resi conto che molti giovani hanno grandi ideali e desideri forti, ma non riescono a concretizzarli nelle loro scelte quotidiane, o al contrario, molti altri, un po’ più cinici dei primi, credono che questi ideali siano utopie irrealizzabili. È bene chiedere al Signore “Che cosa devo fare per raggiungere l’eternità? Come devo comportarmi affinché il mio amore sia eterno?” (che in fondo, è ciò che desidera ogni innamorato) ma altrettanto importante è il saper portare questa domanda ideale alla realtà della vita quotidiana.
I grandi ideali si realizzano attraverso scelte concrete.
Ci è stato quindi dato un foglio bianco con al centro un cerchio aperto. Ci è stato chiesto, in 10 minuti, di dividerlo in spicchi: ogni spicchio doveva rappresentare una scelta concreta che la coppia aveva deciso di vivere insieme. Siamo stati dunque esortati ad interrogarci sulla nostra personale risposta di coppia alla grande domanda che ci è stata posta, e in questo dialogo, abbiamo provate a far luce sugli aspetti che, giorno dopo giorno, concretizzano e rafforzano il nostro “Noi”. Una volta terminato il lavoro personale, alcune coppie liberamente hanno condiviso le scelte riportate nel proprio cerchio, motivandole e condividendo la bellezza che vedono in esse. Ascoltare gli altri è stato molto stimolante e ci ha permesso di mettere ancora una volta in discussione le cose che avevamo scritto e magari di accorgerci di aspetti che ci erano sfuggiti in un primo momento.
È bene chiedere al Signore “Che cosa devo fare per raggiungere l’eternità? Come devo comportarmi affinché il mio amore sia eterno?” (che in fondo, è ciò che desidera ogni innamorato) ma altrettanto importante è il saper portare questa domanda ideale alla realtà della vita quotidiana.
“E’ come se quella circonferenza fosse un palloncino. La nostra coppia ha bisogno di un’aria per mantenersi, e quest’aria non ce l’abbiamo noi. Viene da fuori. È il soffio dello Spirito.
Come mai una circonferenza aperta?
Solo un aspetto ha turbato qualche occhio più attento che, prontamente, ha deciso di correggere il disegno: perché la circonferenza era aperta?
Desideriamo riportare la risposta così com’è stata proposta da Dado:
“E’ come se quella circonferenza fosse un palloncino. La nostra coppia ha bisogno di un’aria per mantenersi, e quest’aria non ce l’abbiamo noi. Viene da fuori. È il soffio dello Spirito.
Quell’apertura non significa imperfezione, debolezza. Significa che nella nostra vita siamo chiamati ad accettare una verità molto semplice: Gesù vuole, veramente, entrare nella nostra vita di coppia, e nelle nostre scelte concrete.”
È proprio questa immagine che ci portiamo a casa e che vogliamo lasciare anche a voi prima di salutarci e alla luce di questa apertura, invitiamo tutte le giovani coppie al prossimo appuntamento, che sarà un’uscita di due giorni, il weekend del 7 e 8 marzo!
Prossimi appuntamenti
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