QUESTO MOMENTO DI PANDEMIA, CON LA GESTIONE DEL SUO CONTENIMENTO, CI SUGGERISCE NUOVE STRADE PER IL CAMMINO COMUNITARIO. CIASCUNA PICCOLA COMUNITA’ DI FAMIGLIE CHE LO DESIDERI, PUO’ CONDIVIDERE LE PROPRIE MODALITA’ DI CAMMINO. A SEGUIRE LA RIFLESSIONE DEGLI AMICI “EXULTET”
Siamo arrivati all’inizio dell’Avvento e anche se sapevamo che avremmo dovuto fare i conti ancora con il Covid, la situazione in cui tutti ci troviamo ci pesa quasi più del lockdown di marzo.
È vero che ora sappiamo cosa fare e come organizzarci, a differenza del caos che ci è piombato addosso la prima volta, ma è vero anche che, prima qui a Roma la situazione non era così preoccupante, mentre ora pur essendo in zona gialla, sentiamo molto di più la pressione. Perché purtroppo abbiamo amici, parenti, vicini di casa che stanno combattendo questo nemico invisibile, e non tutti siamo in smart working. Alcuni di noi partecipano alla vita lavorativa fisicamente e questo ovviamente ci fa stare ancora più allerta riguardo il contagio di virus in famiglia e nella comunità. Questo però ci ha aiutato a confrontarci molto su come reagire, su come comportarsi davanti ad una certa situazione, dalla più complessa come avere un caso di covid in ufficio o a scuola, a quella più semplice su come igIenizzare le cose della casa ed altro…il confronto ci aiuta per sfogarci davanti alla paura, e riprendere le redini della situazione con un po’ più di calma ed energia.
Come ci ha detto Don Paolo durante il ritiro, il Signore per farsi trovare è disposto a farci indicare la strada anche dal suo acerrimo nemico, e se questo virus ci sta mettendo i bastoni tra le ruote noi percorreremo nuove vie e scopriremo nuovi modi per stare insieme, per tenerci abbracciati nel cuore, per non sentire la solitudine e tentare almeno un po’ di alleviare quella delle famiglie che ci girano intorno. Insomma arriverà il momento in cui potremo cantare il nostro personale Exultet, nel frattempo Duc in altum e sempre pensieri positivi.
E la Comunità? Noi, chi in un modo chi in un altro, cerchiamo di esorcizzare il momento e continuare a vivere una certa normalità. Il nostro più grande alleato è Whatsapp con cui ci manteniamo in contatto quotidianamente. Poi abbiamo escogitato metodi alternativi per stare insieme. Purtroppo avendo case molto piccole, abbiamo difficoltà ad incontrarci, quindi cerchiamo di vederci il più possibile in videochiamata. Come le ragazze che condividono mattinate e pranzi chiacchierando on line, o cene di comunità su Messenger che risultano essere sempre molto divertenti. Certo vedersi dal vivo ci manca, ma cerchiamo di recuperare andando ogni tanto a messa in grandi basiliche, più comode per i bambini , con spazi più ampi e in cui ci si può muovere liberamente. E poi come non approfittare delle panchine fuori la Chiesa per mettersi a chiacchierare in sicurezza, distanti ma vicini e finalmente viso a viso. Non mancano occasioni di divertimento, come giochi di ruolo o amici di comunità che giocano con i bimbi dal tablet mentre i genitori riprendono un attimo di fiato, oppure viaggi immaginari organizzati da una coppia per divertire i propri bimbi, organizzando balli e costumi tradizionali e che vengono condivisi in comunità facendo anche prossimamente un “ viaggio” insieme.
L’isolamento è faticoso, il dover stare attenti a non toccarsi, a stare a distanza, soprattutto per noi delle comunità che eravamo abituati a ben altro modo di vivere, di giocare con i bimbi e stare spesso in casa insieme. ci sentiamo affaticati non poco , ma il bello di questa situazione è che il desiderio di stare insieme ci spinge a sentirci e vederci virtualmente più spesso. Riusciamo addirittura a vedere Don Giuseppe più di prima. E con Don Paolo abbiamo appena trascorso un intenso sabato di ritiro on line in cui abbiamo coinvolto anche le famiglie del Just Family. È stato illuminante e liberatorio. Svegliarsi un po’ dal torpore che la situazione ci provoca e scoprire che possiamo illuminare questo profondo buio ancora una volta con la speranza nel Signore, ci ha dato nuovo vigore, nuovi spunti di riflessione e di ripresa, e nuovi modi di progettare incontri con le famiglie e incontri di preghiera, tra cui i vespri on line per il periodo dell’Avvento.
Come ci ha detto Don Paolo durante il ritiro, il Signore per farsi trovare è disposto a farci indicare la strada anche dal suo acerrimo nemico, e se questo virus ci sta mettendo i bastoni tra le ruote noi percorreremo nuove vie e scopriremo nuovi modi per stare insieme, per tenerci abbracciati nel cuore, per non sentire la solitudine e tentare almeno un po’ di alleviare quella delle famiglie che ci girano intorno. Insomma arriverà il momento in cui potremo cantare il nostro personale Exultet, nel frattempo Duc in altum e sempre pensieri positivi.