
Alle radici della speranza
Venerdì 7 marzo, alle ore 21, la chiesa di San Giovanni Neumann a Sassuolo ha ospitato un incontro intitolato “Con la fortezza di un padre e la tenerezza di una madre. Educare alla speranza: l’attualità del messaggio del servo di Dio don Pietro Margini”. Si è trattato di un’opportunità di riflessione sull’educazione a partire dal concreto cammino educativo e pastorale proposto e vissuto dal servo di Dio mons. Pietro Margini, figura carismatica e punto di riferimento spirituale per tante generazio
Moderato dalla prof.ssa Giorgia Pinelli, l’evento ha visto come relatore principale don Pietro Adani, responsabile della comunità sacerdotale Familiaris Consort
Nel corso del suo intervento, don Adani ha mostr
Un ulteriore tema fondamentale è legato alla dimensione delle scelte vincolanti ed alla loro natura fondamentalmente liberante, per quanto ciò possa apparire paradossale. Di contro ad un mainstream culturale impostosi da decenni, che predica la liberazione da qualsiasi forma di legame, mons. Margini proponeva di vivere la libertà impegnandola e saggiandola fino in fondo dentro a concrete forme di appartenenza.
Punto saliente dell’incontro è stato anche il ripetuto richiamo di don Pietro Adani all’importanza che mons. Margini attribuiva alla preghiera come atto di affidamento. Ogni educatore ricorda, pregando, che non è lui il depositario del bene di quella vita. Tale sensibilità era strettamente connessa ad un’altra convinzione del sacerdote reggiano: occorre che i giovani trovino la loro personale via a Dio, una via non necessariamente coincidente con quella pensata e scelta dai loro genitori. In questo senso, ogni educatore è chiamato ad un atteggiamento di umiltà, riconoscendo che non è lui a determinare il cammino di chi gli è affidato, e che solo Dio può tracciare quella strada. La preghiera, dunque, diventa un atto di abbandono, una consapevolezza che l’educatore non è padrone della vita dell’altro, ma solo un mezzo attraverso il quale Dio agisce.
La serata si è conclusa con la ripresa di alcune parole di mons.Margini, tratte da un’omelia dedicata a La virtù della speranza e la salvezza del cristiano. In questo testo, il servo di Dio sottolinea che la speranza non è frutto dei nostri desideri o dei nostri sforzi, ma è un dono che nasce dall’opera di salvezza già compiuta da Cristo. La speranza, egli scriveva, “non è un atteggiamento passivo o una attesa inoperosa. Essa è finalmente un amore, e l’amore non è mai ozioso”. In quest’ottica, “i laici, diretti responsabili dell’animazione cristiana del mondo, non devono nascondere la loro speranza nell’intimo, ma devono esprimerla anche attraverso le strutture della vita secolare”. La speranza, quindi, non solo tocca la vita personale, ma è chiamata per sua natura a tradursi in azione, in testimonianza viva nel mondo.
È questo, forse, il messaggio sintetico della serata: l’impegno educativo di padri e madri, maestri, educatori e testimoni è, esso stesso, un volto luminoso della speranza.
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