Venerdì I settimana di Quaresima – omelia di don Pietro Margini, 1988

Omelia di don Pietro Margini (1917-1990), 1988

VENERDÌ I SETTIMANA TEMPO DI QUARESIMA (Ez 18,21-28; Mt 5,20-26)

 Il Signore ci avverte che non basta una qualsiasi carità. Ci dice: “Se non supererete gli scribi e i farisei non entrerete nel Regno dei cieli”. Il prossimo va amato perché il Signore ce lo comanda, perché nel prossimo dobbiamo vedere l’immagine meravigliosa di Gesù; il prossimo va amato nella sua esigenza ultima di comprensione, di delicatezza, di impegno.

Non quindi una carità qualsiasi. Il cristiano non si ferma alla beneficenza. Non si ferma a certe linee di solidarietà. Il cristiano va oltre; la sua carità prende l’esempio dalla carità Dio Gesù, dal suo amore così tenero, fiducioso e grande. Il Signore ci ha amato e ci ha amato col sacrificio della vita; il Signore ci ha amato individualmente, e ognuno di noi è compreso e capito da Lui, è aiutato da Lui. Ci è vicino nei nostri dolori e ci è vicino nelle nostre gioie, ci è vicino nei nostri pericoli e ci è vicino in tutti gli atti della vita di ogni giorno.

E ha detto: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore. Ama il tuo prossimo come te stesso”. In questa somiglianza dell’amore sta la perfezione. Dobbiamo amare come ama il Padre celeste. Dobbiamo amare prendendo esempio dal sacrificio di Gesù, prendendo esempio e coraggio proprio nello stile di Gesù. Dobbiamo sapere vincere quindi tutte le forme del nostro egoismo.

La carità non è un sentimento passeggero. La carità è veramente una grazia di Dio, una meravigliosa e grande grazia di Dio: è il Signore che ci dona, se lo vogliamo, di amare a sua somiglianza, di essere buoni, delicati, generosi e di saper sempre perdonare.

Uno sviluppo di amore e uno sviluppo di perfezione e uno sviluppo di completezza di vita cristiana. Sappiamo dunque voler bene soprattutto a quelli che sono sempre vicino a noi: la carità nella famiglia è una cosa meravigliosa che dobbiamo ottenere dal Signore.

Volerci bene. Volerci sempre bene. Volerci bene come ci vuole bene Gesù.

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