L’incanto della vita – Omelia don Pietro Margini

Omelia veglia pasquale

L’incanto della vita

 

Gn 1,1-2, 2; Gn 22,1-18; Es 14,15-15 1; Is 54,5-14; Is 55,1-11; Bar 3,9-15. 32-4, 4; Ez 36, 16-28; Rm 6, 3-11; Mt 28, 1-10.

 

Un’esplosione di gioia perché è stata preparata da un’esplosione di amore. Il Signore, per amore nostro, ha distrutto il peccato, ci ha fatto morire con Lui e il Signore, per nostro amore, ci dona la vita, ci dona la forza e l’incanto della vita. Oh sì, la Resurrezione di Cristo è un fatto non di ieri, è un fatto del sempre! Gesù risorge nella sua meravigliosa potenza di Figlio di Dio, di Salvatore dell’uomo. Sentiamo il bisogno di corrispondere a questa vita e auguriamoci l’un 1’altro di essere fedeli, perché il Signore ci ha dato tutto. Sta a noi cogliere fino in fondo questo dono, sta a noi compiere una corrispondenza totale e serena.

Noi sappiamo che è qui la speranza, è qui il fondamento e il significato della vita nuova di oggi, che prepara la vita nuova di domani. Il mondo è nell’odio, il mondo è nella passione, il mondo impazzisce proprio perché ha rifiutato il Signore e cerca di dimenticare, cerca di addormentarsi, cerca di immergersi, come in un narcotico, in cose che assorbono. Ha forza il narcotico dell’idolatria della carne, ha il narcotico il lavoro inteso come fine unicamente di guadagno, di denaro: il narcotico di vedere delle cose che servono solo ad entrare nel vuoto e anche quelle che sono di per sé buone, come lo sport, vengono innalzate a valori come fossero degli idoli.

Il mondo impazzisce, è nell’egoismo, nell’egoismo sfrenato perché lasciano morire popoli interi nella fame; lasciano soffrire i bimbi, uccidono senza pietà e, dall’altra parte, si annoiano in mezzo alla forma più ostentata di benessere.

Noi sappiamo che è qui la speranza, è qui il fondamento e il significato della vita nuova di oggi, che prepara la vita nuova di domani.

Dobbiamo cogliere il messaggio della Pasqua che è il messaggio di grazia, di redenzione, di forza. Noi abbiamo bisogno di accogliere Cristo Risorto e di vivere con Lui e di vivere per Lui. Dobbiamo accogliere Gesù Risorto e imparare da Lui a vincere noi stessi, a vincere le nostre passioni, le nostre esplosioni di concupiscenza.

Dobbiamo imparare da Lui a volerci bene, ad aiutare chi ha più bisogno. Abbiamo bisogno così di capire che è solo in Gesù la nostra pace, solo in Lui, sempre in Lui. Il profeta l’aveva detto: “Egli sarà la pace” (Mi 5,4). E Gesù, la prima parola che dirà ai suoi Apostoli sarà proprio questa: “La pace sia con voi” (cfr Gv 20,19). Accogliamola la sua pace; viviamo bene, viviamo secondo i comandamenti di Dio, viviamo nel rispetto vicendevole, viviamo cercando e sforzandoci di seminare per l’eternità.

Non siamo così ciechi da non vedere che quello che vale, vale in quanto è eterno; tutto il resto passa, tutto il resto tramonta. Conta quello che facciamo per Iddio, conta quello che realizziamo di vero e completo bene di Dio; il bene non dell’uomo, il bene non delle cose che passano, il bene di Dio è quello che resta per l’eternità.

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