Omelia V Domenica di Pasqua – ANNO C, don Pietro Margini

Omelia V Domenica di Pasqua. Accompagnati  dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.

At 14, 21-27; Ap 21, 1-5; Gv 13, 31-33. 34-35

 

È una Liturgia di lode, è una Liturgia di gaudio oggi, quinta domenica di Pasqua. Noi sappiamo quello che il Signore ha disposto per la nostra vita. Dice la Liturgia: “Questa nostra vita è un cammino” ma non è un cammino verso l’ignoto, verso le tenebre. È un cammino verso il Regno della luce, il Regno della pace e della gioia.

Dio è nostro Padre e come un padre dona se stesso e dona la sue cose, così Dio che ama tutti gli uomini, dona e vuole che raggiungano il dono da Lui promesso.

È veramente in questo senso che noi parliamo della missione della Chiesa. La prima Lettura insiste su questo: la Chiesa santa di Dio ha il suo compito, noi siamo Chiesa di Dio e la Chiesa della terra prepara la Chiesa del cielo. E, è evidente, la famiglia della terra è una dimora di Dio: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini” (Ap 21, 3) dice la seconda Lettura.

Che cosa vi possiamo augurare di meglio, che cosa possiamo nella preghiera chiedere di meglio per i nostri sposi se non che attuino queste parole profonde e meravigliose: di essere nella loro famiglia la dimora di Dio, la dimora di Dio attraverso quello che il Signore stesso ha detto, “Vi do un comandamento: di amarvi e di amarvi come io vi ho amati” (cfr.*Gv 13, 34). Ecco allora che raggiungerete l’ideale della vostra vita, raggiungerete la perfezione del vostro stato se realizzerete così questo comandamento del Signore, se vi vorrete sempre bene, se vi vorrete sempre più bene e prenderete come modello del vostro amore ciò che Gesù stesso ha detto: “Come io vi ho amati”. E il Signore Gesù ci ha amato e ci ha voluto con Lui, ci ha amati e ci ha uniti a Lui nel Battesimo, ci ha fatto crescere nella sua grazia, ha infuso nel cuore la parola e i sentimenti buoni e degni.

Il Signore, oggi, vi ha condotto all’altare, vi ha condotto all’altare perché nella sua benedizione voi realizziate questa grande e meravigliosa realtà di due sposi che si vogliono sempre più bene, che si comprendono, che si aiutano, che vogliono camminare sempre di più nella via dei suoi Comandamenti, perché è qui il segreto.

Il Signore non ci ha dato delle cose per vederci ubbidire, ci ha dato dei precetti per rendere la nostra gioia sempre vera e sempre piena. Chi ama e rispetta la legge di Dio ama anche gli altri; chi invece si chiude nell’egoismo, nell’interesse, nella esasperazione delle proprie pretese non può senza dubbio voler bene agli altri.

Io allora vi raccomando: tenete sempre davanti come modello l’amore di Cristo per la sua Chiesa per essere così, giorno per giorno, in una serena letizia di bene, in una forza grande da superare le difficoltà che la vita vi presenterà, nell’adempiere le vostre responsabilità con cuore deciso e forte.

Noi vi circondiamo con la preghiera, noi vi circondiamo con il nostro affetto e vogliamo chiedere al Signore per voi questa linea: la linea sempre più ricca e sempre più bella, la linea di una vita cristiana intensa e forte, di un vita cristiana così, vissuta nella fede, vissuta nella generosità, vissuta nella comunione con tutta la Chiesa e con i vostri amici che nella Chiesa esultano per voi.

Siate la dimora di Dio, siate quella dimora che prepara le cose più belle, che prepara le realizzazioni più grandi, che prepara il gaudio del tempo dell’eternità.

Amatevi così nel Signore e nel suo amore troverete sempre la sorgente di ogni bene.

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