Omelia III Domenica di Avvento, don Benedetto Usai

Omelia III Domenica di Avvento, 15 Dicembre 2019 don Benedetto Usai

«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». San Giovanni Battista, quello che al saluto di Maria ad Elisabetta ha sussultato di gioia, lo stesso che ha dichiarato di non essere il Cristo a coloro che lo additavano come tale, il medesimo che ha indicato Gesù come ‘l’Agnello di Dio’ ai suoi primi discepoli; lui, proprio lui, ha avuto dei dubbi riguardo a Gesù. E se questo da una parte ci lascia attoniti e quasi increduli, dall’altra ci rivela che i dubbi nella fede appartengono anche a chi crede, perché nessuno è esentato dalla fatica di tradurre nella pratica della vita il significato della salvezza di Gesu. Proviamo a metterci dalla parte di coloro che il Signore elegge come i primi destinatari della sua guarigione: cosa significa che Gesù da’ la vista ai ciechi? Siamo ciechi quando pensiamo di essere più di quello che in verità siamo, perché ci nascondiamo dietro a ruoli o titoli che falsano l’immagine di noi stessi, la quale si presenta sempre ‘sorridente’ come in campagna elettorale; la nostra conversione inizia quando, stando fermi, guardiamo in faccia le nostre fragilità, quelle ci fanno più paura, perché minano nel profondo quello che abbiamo sempre creduto di essere e che gli altri hanno sempre pensato di noi: con gli occhi pieni di lacrime le abbracciamo e al Padre esprimiamo con speranza questa preghiera: ‘Signore, non sono quello che ho sempre creduto di essere, trasforma il mio niente in una benedizione per tanti’.
‘…ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui…’. Diventiamo piccoli quando facciamo verità dentro di noi, e permettiamo al Signore di farci grandi, venendo ad incarnare la nostra povertà.

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