Ricchi della sua ricchezza – Omelia don Pietro Margini

Omelia festa presentazione del Signore

Ricchi della sua ricchezza

Ml 3, 1-4; Eb 2, 14-18; Lc 2, 22-40.

Oggi ricordiamo con commozione questo offertorio di Gesù, che entra nel tempio del Padre suo e si offre per il sacrificio. Ecco perché oggi è preludio di Pasqua, è preludio della sua immolazione e della sua resurrezione, un offertorio di meravigliosa grandezza e di inenarrabile amore. Il Signore si offre al Padre come vittima per tutti i peccati, come Agnello di Dio pronto ad essere sacrificato.

 

Allora non siamo estranei che ricevono un beneficio, siamo veramente uniti con Lui… il Signore si è immolato perché noi vivessimo la sua stessa vocazione. Il cristiano è un membro di Cristo e un cristiano deve sentire la sua chiamata, che è chiamata a collaborare e a collaborare tutti i giorni secondo quello che la Provvidenza ha disposto per il Regno di Dio, per l’evangelizzazione del mondo.

 

Noi dobbiamo entrare nell’offertorio di Gesù, dobbiamo sentire particolarmente nella Messa che è il grande, mirabile sacrificio Eucaristico, dobbiamo sentire questa nostra chiamata ad essere con Lui, a vivere come è vissuto Lui per onore del Padre, per fare la volontà del Padre, per poter donare agli altri quello che Lui partecipa a noi: la sua luce, la sua parola, la sua grazia, la sua misericordia.

Dobbiamo sentire questa nostra chiamata ad essere con Lui, a vivere come è vissuto Lui per onore del Padre, per fare la volontà del Padre, per poter donare agli altri quello che Lui partecipa a noi: la sua luce, la sua parola, la sua grazia, la sua misericordia.

Dobbiamo essere nei sentimenti della Madonna e di San Giuseppe, che hanno partecipato intensamente a questo offertorio e hanno così avuto la gioia di sentirsi vicini Simeone ed Anna. Dobbiamo impostare la nostra vita con forza, con energia, con umiltà, perché serva a noi e sempre più realizziamo la nostra fede e ancora per gli altri, perché il Signore sia amato e sia servito.

Abbiamo visto tante volte nella nostra vita la sua “salvezza, preparata davanti a tutti i popoli”, non restiamo spettatori, cerchiamo di essere decisi a partecipare sempre di più, proprio come il simbolo che ci è stato offerto, una candela, una candela accesa: fede in mezzo alle tenebre, amore in mezzo alla grande desolazione di tante anime. Ricchi così della sua ricchezza, pronti così, come Lui e con Lui, a fare di più, a vivere una vita cristiana, ricordando che la candela ci è stata donata nel Battesimo e a quella luce deve svolgersi tutta la nostra esistenza.

Condividi: