Omelia Commemorazione di tutti i defunti, 2 Novembre 2019, don Benedetto
‘Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro’
Tra ieri e oggi tanti fanno una visita al cimitero, che, come dice questa stessa parola, è il “luogo del riposo”, in attesa del risveglio finale. È bello pensare che sarà Gesù stesso a risvegliarci. Gesù stesso ha rivelato che la morte del corpo è come un sonno dal quale Lui ci risveglia. Con questa fede sostiamo – anche spiritualmente – presso le tombe dei nostri cari, di quanti ci hanno voluto bene e ci hanno fatto del bene. Ma oggi siamo chiamati a ricordare tutti, anche quelli che nessuno ricorda. (Papa Francesco, Angelus, 2-11-2014).
La fede nel Signore Risorto, la nostra adesione a Lui, l’unione intima che ci attende, anima la nostra preghiera di suffragio per i nostri cari fratelli defunti. In ciascuno di loro, la nostra speranza si rafforza, in vista di una piena comunione con Dio. Non abbiamo tesoro piu prezioso, verso cui rivolgere la mente, il cuore e la vita stessa, da preparare con altrettanta cura: prepararci fin d’ora ‘al risveglio’ finale’.
‘E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo dello Spirito che abita in voi’ (Rm 8,11)
‘Fate di questa terra un paradiso, che è dire sempre di si all’amore, che Dio ha diffuso e diffonde nei vostri cuori. Se tu ami, non farai mai del male, non penserai male, non ti allontanerai da un altro, non lo sfrutterai, sarai a totale servizio di lui, farai tutto quello che è’ gradito a Dio. Vivete così tutti i giorni, con il Signore, e la vostra vita, andrà di gioia in gioia. L’Amore è’ la forma ultima dell’ esistenza umana, è’ il Paradiso. Non rifiutate mai di amare, l’inferno è’ un rifiuto di amore” (don Oreste Benzi)
Perché tanta partecipazione? Era un vostro caro amico, ma non solo, e’ un vostro caro amico perché ha amato tanto. Chi ama non muore, in vita e in morte, perché chi ama vive e fa vivere. Vuoi conoscere la strada sicura per vivere a pieno? Fanne un dono, fanne un dono per la gioia di qualcuno, e la sua gioia sia la tua gioia… ‘Amatevi come io vi ho amato’… non perdere tempo, non distrarti se quello che vivi ti svuota, vivi per amare e non per possedere. Perché ciò che rimane, è l’amore che hai dato, tutto il resto svanisce.
(Dall’omelia del funerale di un caro amico)
Preghiamo per le anime purganti, quelle che, nella luce dello Spirito, non si sentono ancora degne di accedere alla perfetta visione di Dio nel suo Regno di amore e di perfezione. Quello che compiamo in questo giorno non è un semplice gesto di pietà, non è la solita visita ai cimiteri e alle tombe dei nostri defunti a deporre fiori o a ravvivare in noi la loro memoria, è piuttosto una manifestazione di fede e di autentica carità cristiana, mossi dalla certezza che le nostre preghiere, i nostri suffragi, le indulgenze che possiamo lucrare a loro favore, concorrono ad affrettare l’ingresso nel Regno di Dio, nella beatitudine eterna. (Papa Francesco, Angelus, 2-11-2014).