Omelia Corpus Domini. Accompagnati dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.
Gn 14, 18-20; 1 Cor 11, 23-26; Lc 9, 11-17
“Levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede” (Lc 9, 16): era la profezia, era il preannuncio dell’Ultima Cena. Farà così anche allora: alzerà gli occhi al cielo, benedirà il pane, lo spezzerà e lo darà ai suoi discepoli. E anche allora con la stessa finalità, perché li distribuissero alla folla.
La festa attorno all’Eucarestia è una festa di profonda gioia e di grande riconoscenza. Il Signore si è dato a noi, ancora e sempre per amore, per essere salvezza a tutti, per essere conforto ad ognuno, per essere Colui che tiene sempre, in ogni caso, un tesoro di misericordia per ogni anima che lo cerca.
È festa oggi perché ricordiamo l’amore, un amore così vivo, un amore così forte, un amore così perseverante che nessun sacrilegio, che nessuna pazzia, che nessuna nequizia degli uomini ha valso a fermare. Il Signore è voluto stare così vicino a noi da essere sempre offerto per noi; sempre offerto perché è Lui: “Questo è il corpo offerto per voi” (Preghiera Eucaristica).
Sotto l’apparenza del pane e del vino è Lui che rinnova l’oblazione del suo sacrificio, che rinnova il suo gesto di riconciliazione e di pace. Oh se fossimo un po’ meno insensibili! Oh se veramente capissimo cosa vuol dire Eucaristia! Eucaristia che è salvezza proprio perché è la presentazione del Suo sangue. L’Eucarestia che è profondo motivo di speranza perché con Lui tutto è possibile: “Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini” (Sequenza).
E non solo, Lui ha voluto unirci a sé, ci vuole in Lui un Corpo solo, in Lui!
La Messa è sacrificio di tutto il Corpo Mistico, di tutta la Chiesa. Ogni cristiano è chiamato a dare anche lui, ad essere con Lui in questa azione, ad essere con Lui in questa mirabile azione di salvezza. Oh come siamo troppe volte pigri, indifferenti e ci manca la fede! Come dobbiamo chiedere la fede!
“Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi! Nutrici e difendici!” (Sequenza): le parole di san Tommaso devono essere non solo espressione di devozione, devono essere indicazione e parametro di vita perché, in Lui e con Lui, realizziamo la pienezza della vita che, ricevuta dal Padre, dobbiamo comunicare agli altri.
E ben a ragione un gruppo ha scelto di professare oggi la fede! La fede nella sicurezza della sua presenza, nell’affidarsi completamente al suo amore di Redentore. Io dico a questo gruppo: realizzate una pienezza, siate forti in questa fede, siate sempre eucaristicamente pie, generose.
Guardate che il mondo presenta molte insidie ma, se voi state vicine a Gesù, se voi state con Lui, Lui è la vostra gioia vera! È Lui che dà un senso alla vostra giovinezza che comincia, è Lui l’amico e il conforto. Centralizzate sempre in Lui, al suo altare. Vivete di Lui e con Lui realizzerete tante cose belle, e tante cose profittevoli e costruttive perché, se l’Eucarestia fa la Chiesa, la Chiesa è per il mondo! Fatevi veramente, responsabilmente, Chiesa e siate per gli altri in una comunicazione di generosità, in un buon esempio, in un’attività e in un dinamismo che sia sempre in crescendo.
E terminiamo il nostro discorso con le parole ancora di san Tommaso: “Tu, che tutto sai e tutto puoi, conduci i tuoi fratelli nella gioia dei tuoi santi” (Sequenza).