Omelia Battesimo del Signore
Vivere Cristo, viverlo sempre
Is 42, 1-4. 6-7; At 10, 34-38; Mt 3, 13-17
“Vide lo Spirito di Dio scendere …” (Mt 3, 16). Questa festa ci ricorda una verità gaudiosa e magnifica: ci ricorda che, per i meriti di nostro Signore Gesù Cristo, anche tutti i cristiani vedono scendere lo Spirito. Nella fede esperimentano quanto Dio è buono, quanto Dio è misericordioso, quanto Dio si china sopra di noi e non solo ci dona le sue ricchezze, ci dona ancora la figliolanza a Lui per cui, figli di Dio, abbiamo lo Spirito di Dio; figli di Dio, possiamo essere guidati dall’Amore infinito.
Questa è la festa dell’amore di Dio, dell’amore di Dio che ha operato i prodigi, per cui l’uomo non è una delle tante creature, per cui l’uomo non è soggetto alla legge cosmica inesorabile: l’uomo è oggetto di un amore speciale, l’uomo è oggetto di tutta la Provvidenza soprannaturale. Dio si china sull’uomo, lo ama, lo fa suo figlio, rende la sua vita una grande cosa, per cui l’uomo non è soggetto alla inesorabilità delle sue passioni, l’uomo non è vinto dalla morte, ma l’uomo sfocia, attraverso una vita onesta e santa, sfocia nella gloria di Dio. La gloria di Dio! Sì, la gloria di Dio, per cui non c’è nulla che dev’essere buttato via; se tutto è fatto da figli di Dio, se tutto è compiuto nel suo nome, tutto ciò che è onesto, che è buono vale per l’eternità.
Vivete Cristo, vivetelo sempre, nei momenti tristi e nei momenti gioiosi vivete Cristo. Vivete Cristo perché in Cristo siete stati battezzati, in Cristo siete cresciuti, in Cristo volete sempre appoggiarvi.
Ecco allora, questa festa ricorda il titolo della nostra nobiltà, le vere proporzioni delle nostra grandezza. Questa festa ci ricorda come l’uomo può compiere dei gesti che valgono per sempre, sempre! E’ quindi una festa di gioia e di ringraziamento, una festa che si esprime nella dolcezza dell’amore di Dio, una festa allora in cui bene si inserisce questo matrimonio. Si inserisce bene perché il matrimonio è la gioia dell’amore, dell’amore presentato a Dio, dell’amore che vuole superare tutte le contingenze e tutte le temporalità, dell’amore che vuole trionfare nel nome di Cristo, perché questo amore gioioso è presentato a Lui e Lui interviene. Ogni Sacramento è un intervento diretto di Cristo. Il matrimonio è un suo intervento che ricorda il suo amore inequivocabile, ricorda il suo amore per la Chiesa, per l’umanità, per ognuno di noi. Il matrimonio è un segno, è un segno che ci rapporta a questa grande meraviglia dell’amore di Dio per tutti noi.
Si inserisce bene il matrimonio, perché vuole gioire della stessa gioia che ha avuto Gesù in quel momento, in cui si apriva la sua missione. Si inizia la vita pubblica di Gesù con il Battesimo ed è proprio in quest’ordine che anche voi incominciate la vostra missione, perché sposarsi è assumersi delle responsabilità, è sentire che non ci si sposa solo per sé, ma ci si sposa in una missione di grazia, in una missione che parte dai propri figli e si estende a tutti i compiti che la vita presenta.
Ed ecco qui che si esprime il nostro augurio, si esprime forte, si esprime nella preghiera e nell’unione al mistero di Gesù Eucaristico. Il nostro augurio vuol essere che questo vostro amore, presentato a Cristo, diventi sempre più fonte di tutte le grazie, diventi il modo con il quale voi sentite, che non senza una provvidenza di Dio vi siete incontrati. Noi vi auguriamo di vivere potentemente il Vangelo, tutto il Vangelo, con gioia il Vangelo, con responsabilità il Vangelo. Vivete Cristo, vivetelo sempre, nei momenti tristi e nei momenti gioiosi vivete Cristo. Vivete Cristo perché in Cristo siete stati battezzati, in Cristo siete cresciuti, in Cristo volete sempre appoggiarvi. Siate testimoni del Vangelo, perché lo avete vissuto, lo avete amato, per il Vangelo avete offerto tutti voi stessi.