Omelia I Domenica di Avvento di don Benedetto Usai

Omelia I Domenica Avvento, 29 Novembre 2020, don Benedetto Usai

‘Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro’

L’inizio del tempo dell’Avvento, è un invito caloroso di Gesù, a riflettere sul valore del tempo. Diciamo spesso, ed è’ un ritornello ormai comune, che “ci manca il tempo”. In questo periodo storico di pandemia, nel dolore e nella sofferenza di tanti, ci viene offerta un opportunità di cui in parte abbiamo già iniziato a gustare i frutti, cioè un nuovo modo di accogliere il dono del tempo, non come uno spazio da riempire, ma come un luogo da lasciare abitare.
La Chiesa a tale riguardo ha una “buona notizia” da portare: Dio ci dona il suo tempo. Noi abbiamo sempre poco tempo; specialmente per il Signore non sappiamo o, talvolta, non vogliamo trovarlo. Dio ha tempo per noi! Questo è l’annuncio che l’inizio di un anno liturgico ci fa riscoprire con meraviglia sempre nuova. Dio ci dona il suo tempo, perché è entrato nella storia con la sua Vita, per aprirci all’eterno, per farla diventare storia di alleanza. In questa prospettiva, il tempo è già in se stesso un segno dell’amore di Dio: un dono che l’uomo, come ogni altra cosa, è in grado di valorizzare o al contrario, di sciupare, di cogliere nel suo significato, o di trascurare con superficialità. “Vegliate!” (Mc 13,33.35.37). E’ rivolto ai discepoli, ma anche “a tutti”, perché ciascuno, nell’ora che solo Dio conosce, sarà chiamato a rendere conto della propria esistenza. Questo comporta una giusta libertà dai beni terreni, un sincero pentimento dei propri errori, una carità operosa verso il prossimo e soprattutto un umile e fiducioso affidamento alle mani di Dio, nostro Padre tenero e misericordioso. La Vergine Maria, la Madre di Gesù, aiuti anche noi a diventare un prolungamento di umanità per il Signore che viene.

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