Omelia SOLENNITÀ ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA. Accompagnati dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.
Ap 11, 19; 12, 1-6. 10; 1 Cor 15, 20-26; Lc 1,39-56
Nella fede alziamo gli occhi al cielo e contempliamo la Beata Vergine nella gloria, nella gloria più grande e più bella, nella gloria che nessuna altra creatura potrà avere simile.
È Lei, è l’umile fanciulla di Nazaret, è la Madre dal cuore trafitto; è Lei, che percorreva le strade della Palestina, seguendo Gesù, facendo il suo dovere umile, nascosto, di ogni giorno. E’ Lei.
E tre sentimenti allora dobbiamo sviluppare nel nostro cuore.
E il primo e spontaneo è la gioia, la gioia di sapere la nostra Madre così privilegiata da Dio, da avere la gloria piena nell’anima e nel corpo. Il Signore non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro quel corpo verginale, dal quale il Verbo di Dio aveva preso carne. Gioiamo con Lei, gioiamo per Lei e ringraziamo il Signore, ringraziamolo perché è magnifico nella sua provvidenza, nei suoi doni. In Lei noi vediamo preannunciato quello che sarà anche di noi. Se cammineremo per la strada indicata, anche noi, in anima e in corpo saremo in Paradiso. Per i nostri peccati il nostro corpo sarà nel sepolcro, ma dal sepolcro lo risusciterà Gesù, che con la sua Resurrezione ci ha ottenuto di potere essere pienamente con Lui.
Sviluppiamo il ringraziamento e sviluppiamo la riflessione, quando il Signore in ogni modo ci fa vedere come questa vita presente è passeggera e momentanea, come non ci dobbiamo attaccare a delle cose che passano, come dobbiamo ripeterci che niente vale se non ciò che è eterno. Tutto passa. Passa la vanità di questo mondo, passano le ricchezze, passano gli agi; un’unica cosa rimane: quello che abbiamo fatto per il Signore. Stiamo attenti a non lasciarci ingannare dalle apparenze, stiamo attenti! Saremmo degli illusi! Facciamo proprio come la Madonna: compiamo la volontà di Dio giorno per giorno, impegniamoci nel nostro lavoro e nelle nostre responsabilità, ma non attacchiamoci. Sentiamo che la voce del Signore ci ammonisce: ogni giorno qualche cosa di più, ogni giorno qualcosa di meglio, la nostra vita che possa essere sempre più permeata dalla fede, guidata dall’amore di Dio, generosa perché la nostra patria è il Paradiso e solo al Paradiso dobbiamo tendere. Il resto è questione di un momento solo, perché anche la più lunga vita è un momento: dopo c’è l’eternità e neppure i secoli misurano l’eternità. Ciò che è eterno non viene più a mancare, lì devono essere le nostre vere gioie, lì i nostri veri desideri, lì la saggezza di compiere tante opere buone, perché queste ci aprano la porta del Paradiso, perché queste ci danno la certezza di essere nella misericordia di Dio.