V Domenica di Quaresima, omelia del 29 Marzo 2020
Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto.
Il pianto è parola del cuore, è un sussulto dell’anima, è il grido sordo della verità che si rivela in trasparenza: può essere un annuncio di gioia che abbraccia per intero la vita oppure, com’è per tanti in questi giorni, di lutto e di grande sofferenza.
Maria Santissima, esperta in umanità, li ha sperimentati entrambi: sia nelle parole dell’angelo Gabriele – ‘Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua’ (Lc 1,38)- sia in quelle del saggio Simeone al tempio -‘e anche a te una spada trafiggerà’ (Lc 2,35). È per questo che ha compreso suo Figlio, perché è mamma e vive in una completa sintonia con le più profonde vibrazioni del suo cuore.
Perché Gesù piange? Così risponde il Vescovo Massimo: ‘In primo luogo per l’amicizia che lo lega a queste due donne e a Lazzaro…; in secondo luogo perché la morte di Lazzaro lo porta a riflettere sul destino di ogni uomo…sente su di sé la pena per tutte le persone del mondo; pensando a sé, perché sa che tra alcuni giorni dovrà morire in modo disumano; e infine…egli sa che avrebbe potuto evitare la morte di Lazzaro e sa anche che, una volta risuscitato, l’amico dovrà morire una seconda volta. Ma sa anche che occorre ora aprire i cuori all’evento della sua resurrezione’ ( dal testo ‘Perché mi cercate: incontri di Gesù nel Vangelo’).
‘Disse Gesù: Togliete la pietra!’.
Ora anche noi siamo davanti a quel sepolcro che già manda cattivo odore. Sono le tracce di morte disseminate senza ordine nella nostra umanità ferita: la rivalità, per dire a me stesso che ci sono; l’odio, fratellastro della lussuria, perché se non posseggo non esisto; l’orgoglio che ci fa Dio, contro Dio e contro tutti. Non proviamo a coprire questo olezzo, ma chiediamo a Gesù di soffiarlo lontano e di trasformarlo in un profumo inebriante: il Suo Profumo, la novità della sua Vita, la sua Bella Persona. Accomodiamoci sotto la Croce e inaliamo a pieni polmoni il respiro che emette appena prima di morire… ‘Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito’ (Mt 27,50).