Memoria di San Giovanni Bosco
I2Sam 11,1-4a.5-10a.13-17; Mc 4,26-34
Bisogna allora convertirsi e diventare come bambini, cioè bisogna darsi al Signore di un dono totale e generoso, di un dono non stentato e calcolato. Il bambino non calcola, il bambino fa, agisce. Siamo chiamati a darci così, a darci con molto, molto entusiasmo, con molta generosità. Ed è proprio in questa generosità che vogliamo fare la nostra riflessione, guardando a S. Giovanni Bosco.
La liturgia applica a san Giovanni Bosco le parole della Scrittura: “Il Signore gli ha dato un cuore largo”, così largo, così spalancato e aperto come la spiaggia che è lungo la riva del mare. San Giovanni Bosco non è stato solo un educatore, è stato un santo, un santo che ha amato di un amore forte, totale il Signore. Per questo ha amato gli altri, per questo è diventato un educatore, per questo è diventato una guida, non per un calcolo o per un sentimento umano ma nell’amore di Dio, proprio perché 1’amore di Dio lo spingeva a portare la parola, a portare la salvezza del Signore.
Tutta la sua vita è stata proiettata così: una generosità continua, un non risparmiarsi, un dare tutte le sue energie così, come il momento richiedeva ma senza nessuna forma di risparmio. Ha dato tutto.
“Il Signore gli ha dato un cuore largo”, così largo, così spalancato e aperto come la spiaggia che è lungo la riva del mare.
Per questo, per il suo cuore, noi dobbiamo guardarlo, ammirarlo, dobbiamo invocarlo.
Dobbiamo guardarlo perché un santo si rassomiglia a Gesù; dobbiamo imitarlo perché ci indica con chiarezza che la gioia vera sta nel dir di sì a Dio, nel dirgli un sì potente, per fuggire ogni mediocrità e ogni forma di grettezza. Dobbiamo invocarlo perché ci sia di intercessore presso il Signore, intercessore particolarmente per la nostra gioventù, per il nostro Oratorio.
Dobbiamo invocarlo molto e seguirlo nei suoi preziosi consigli, nella sua grande dottrina, che ci ha portato direttamente dalla sua meditazione, dal suo incontro con Dio. Sì, vogliamo proprio che la grazia del Signore ci occupi come ha occupato lui, che la grazia del Signore, che la sua carità ci spinga come ha spinto lui, perché i santi sono i nostri fratelli, sono i nostri maestri, sono le nostre guide.
A loro sempre dobbiamo riferirci.