In questa Settimana Santa ci accompagneranno ogni giorno le parole di don Pietro Margini (1917-1990), perché possa esserci d’aiuto a vivere con frutto questo tempo prezioso.
Omelia Martedì Santo, Settimana Santa don Pietro Margini 1988
Is 49,1-6; Gv 13,21-33. 36-38
Siamo invitati a meditare su questa pagina in cui rifulge l’amore divino e rifulge la perversità umana. Fino in fondo Gesù tratta bene Giuda. Dargli un boccone era un segno di tenerezza. Giuda rifiuta l’amore di Gesù. Per questo – osserva l’Evangelista – “Satana, dopo quel boccone, entrò in lui”. Il tradimento, il rifiuto dell’amore divino. Oh l’amore col quale ci ama Dio quanto è grande! Quanto è mirabile! Quanto è continuo! Come ci ama il Signore!
Il Signore conosce ognuno di noi, conosce le debolezze di ciascuno, conosce i difetti, difetti che si ripetono, difetti che non smettiamo: siamo molto monotoni nei nostri peccati. Il Signore nonostante questo ci ama, ci ama veramente, ci ama totalmente. E ci vuole con lui, ci prepara un posto vicino a Lui. “Ora non mi potete seguire”; ripete quello che ripete a Pietro: “Più tardi mi seguirai”. La nostra vocazione è il Paradiso. Quando il Signore lo vorrà potremo essere nella sua gloria, nella sua gioia perché siamo nella sua misericordia.
La misericordia di Dio ci deve riempire il cuore di speranza. La speranza di essere sempre con Lui, la speranza di vincere le tentazioni e le prove, la speranza di essere sempre indomiti. Il demonio cerca di dominarci, cerca di vincerci; con la grazia di Dio possiamo vincere e vincere sempre.
Ecco, affermiamo la nostra fedeltà al Signore, affermiamo questa fedeltà e ripetiamola, sapendo però che saremo fedeli solo nella sua grazia, solo nella elargizione del suo amore.
Questa Settimana Santa ci porti a sentimenti ricchi di amore, a sentimenti di fortezza, a sentimenti di impegno e di donazione totale della nostra anima nelle mani del Signore. Come Giovanni apostolo recliniamo il capo sul Cuore di Gesù, sentiamone i palpiti, promettiamo di essere perpetuamente compresi di questo amore e di corrispondere in una pienezza sempre più entusiasta e sempre più forte.