Da don a don…le parole di don Pietro Adani per don Emanuele Sica novello sacerdote

Da don a don…le parole di don Pietro Adani per don Emanuele Sica novello sacerdote

Il sacerdote è un uomo provocato dall’amore di Dio che si è manifestato nella vita di Gesù, è un uomo che vive la tensione della salvezza nelle proprie ferite personali. Ogni giorno, attraverso l’immersione nella parola di Gesù, il sacerdote vede e riconosce il Signore che gli viene vicino nelle persone che incontra.

Don Pietro Margini diceva: “I sacerdoti sono i prediletti di Gesù; hanno il compito di ripetere i gesti di Gesù per la salvezza del mondo, sono innalzati a una grande dignità, devono palpitare delle stesse preoccupazioni di Cristo. Ogni sacerdote è un prodotto di misericordia del Cuore di Gesù.” (cfr. Amor tuus, amor fortis Domine, pensieri tratti da omelie di mons. Pietro Margini).

Il riferimento del sacerdote è Gesù che, con le sue parole ed i suoi gesti, plasma la vita del sacerdote a Sua immagine e lo ricolma dei Suoi doni, chiamandolo ad imitarlo nel servizio verso i fratelli, per amore del Padre. Nella realtà della vita quotidiana, cercando di conformare la propria vita all’esempio di Gesù, il sacerdote sperimenta la veridicità del suo incontro con Lui. “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,12-15). In quest’esercizio di imitazione di Cristo il sacerdote impara a conoscere la sublimità dell’amore di Gesù per gli uomini e, prima di tutto, per sé.

Nell’ordinazione di don Emanuele riconosco, con ancora più evidenza, i contenuti ed i significati che don Pietro Margini indicò al termine della messa di ordinazione presbiterale di don Luca Ferrari. In quella consacrazione sacerdotale don Pietro riconosceva: un ennesimo grande segno dei frutti dell’amore del Padre; l’espressione di legami vissuti nella fede in Cristo che rendono le persone una sola famiglia e generano amicizie profonde. E ancora: l’amore di Dio che parte da lontano, con sapienza, e attraversa tante vite, tante vocazioni, per mezzo delle quali, nella Sua infinita misericordia, Dio chiama ogni uomo a consacrarsi all’opera di salvezza.

I legami della Provvidenza, le strade della Provvidenza, sono mirabili… Bisogna che noi abbiamo sempre la sicurezza di Dio che ci guida, di Dio che ci ama, di Dio che ci ama oltre ogni nostra immaginazione, ogni nostra visione. Vorrei perciò ricordare questa traccia di vita per cui la Provvidenza è grande, è meravigliosa. Dobbiamo sempre abbandonarci all’amore di Dio; nell’amore di Dio, nell’amore dei fratelli edifichiamo la nostra vita. Realizziamo perciò un ringraziamento alla famiglia, un ringraziamento a tutti quelli che hanno dato, a quelli che hanno fatto, a quelli che ancora sono disposti a fare per edificare la nostra comunità come Chiesa che prega, come Chiesa che opera, come Chiesa che si apre a tutti i problemi del mondo, come Chiesa che perciò sa trovare nella Liturgia la vetta del suo operare, la vetta del suo amare.”

La vocazione di don Emanuele, che si può dire sia nata “all’ombra del campanile”, è generata dalla Provvidenza di tanti «sì» e a questi è strettamente legata: a quello dei suoi genitori Anna e Nello insieme ai suoi fratelli, all’educazione ricevuta dal nostro compianto don Guglielmo, agli amici della piccola comunità di famiglie “San Filippo Neri”, ai suoi amici di gruppo “ex-3” e, in particolare, è legata al «sì» di don Luca che ha incontrato nel suo ministero di parroco.

Oggi, insieme ad altri amici sacerdoti, don Emanuele vive nel suo «sì» al Signore la gioia di crescere e corrispondere con loro a quella vocazione comune – ispirata dal carisma di don Pietro Margini e da don Luca stesso sviluppata e approfondita – con la quale il Signore li ha uniti.

Carissimo don Emanuele, è per me una grande gioia vivere con te queste giornate.

Ti auguro di mantenere vivo il dono che il Signore ti ha fatto chiamandoti a conformarti a Lui nel sacerdozio. Sii audace seminatore di speranza, apostolo gioioso e generoso nel servizio dei più piccoli, in particolare dei giovani e delle famiglie. Insieme a tutti gli amici sacerdoti, il Signore ci doni di essere “amici chiamanti”: cioè amici che, amati perché chiamati da Lui, amano e, proprio per questo, chiamano i fratelli a seguire Cristo, Via, Verità e Vita.

Esercizi spirituali per laici

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