Omelia di don Pietro Margini (1917-1990), 1988
Venerdì IV settimana di Quaresima (Sap 2,1. 12-22; GV 7,1-2. 10. 25-30)
Questa pagina che descrive la persecuzione accanita contro Gesù è purtroppo una pagina ancora attuale. Gesù è perseguitato, duramente perseguitato, nel mondo. Quando Saulo perseguitava i cristiani, arrivato nella via di Damasco si sentì dire: “Saulo, perché mi perseguiti?”. Chi perseguita i cristiani perseguita Gesù, perché i cristiani sono le membra di Gesù.
Gesù è perseguitato. Che cosa devono fare i cristiani? Possono pensare a se stessi, alle loro cose e chiudersi in un circolo di falsa pietà? Bisogna che sottolineino l’importanza essenziale dell’amore.
Devono per primi amare Gesù e riparare il peccato, e non avere nessuna divisione tra Gesù e il mondo. I cristiani devono a tutti i costi cercare di consolare il Cuore di Gesù, consolarlo nella purificazione del proprio cuore, nella fedeltà assoluta all’amore di ogni giorno, di ogni azione, all’amore che chiede anche dei sacrifici, sacrifici quindi fatti volentieri, per amore. E, poi, lottare contro il peccato, in qualunque forma si presenti, sotto qualunque miraggio si raffiguri.
Bisogna che il cristiano, proprio per amore a Gesù, combatta la battaglia della santità nel mondo. Il mondo ha bisogno di apostoli, di apostoli pieni di amore, di apostoli convinti che stando con Gesù per l’uomo è l’unica possibilità, è l’unica speranza. L’uomo non può essere felice senza Gesù. L’uomo ha bisogno di Gesù.
Ecco che noi dobbiamo consolare il Signore portandogli tanto amore, tutto l’amore che possiamo torchiare dai nostri cuori, tutto l’amore che possiamo suscitare negli altri con la nostra parola, con il nostro esempio, con la nostra generosità.
Invochiamo dal Signore la grazia di entrare bene nel tempo di Passione, la grazia di sentire la sofferenza di Gesù, la persecuzione a Gesù, e di non restare inattivi, amorfi, semplicemente spettatori. A noi spetta invece tanta azione, tanto sforzo, tanta generosità.