Don Andrea Volta – omelia di saluto alle comunità parrocchiali di Albinea

Don Andrea Volta – omelia di saluto alle comunità parrocchiali di Albinea

1 Settembre 2024

Nel Vangelo di oggi abbiamo sentito che gli scribi e i farisei hanno questa preoccupazione. La preoccupazione di essere puri davanti a Dio. Che cosa vuol dire? Essere puri? Vuol dire poter essere amici di Dio. Poter fare un cammino con Lui.

Perché cosa succede delle volte? Succede che Dio sempre ci è vicino. Sempre. Abbiamo sentito anche nella prima lettura: quale nazione ha gli déi così vicino come il nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?

Quindi sì, il Signore sempre è vicino (abbiamo il miracolo dell’Eucarestia, della Parola di Dio, del sacramento della Riconciliazione), eppure, come abbiamo sentito nel vangelo, il cuore è lontano, il cuore è distante. (se vogliamo fare un esempio molto “di moda”, è come avere vicino un amico che ci vuole bene ed essere concentrati sullo Smartphone).

Non sempre la vicinanza è sinonimo di comunione

Ecco allora la preoccupazione degli scribi e dei farisei: per essere puri, cioè per entrare in comunione, in relazione con Dio, gli antichi ci hanno suggerito tutti questi lavaggi, queste abluzioni…. Sono diventati così bravi che sono subito pronti a puntare il dito contro chi non fa come loro….

Ecco allora che comprendiamo meglio le parole di Gesù, che ancora una volta ci spiazza:

  • Ci dice che se vogliamo essere puri, cioè se vogliamo gustare pienamente l’amicizia con Dio, non è fuori che dobbiamo guardare, ma è dentro. È dal cuore dell’uomo che escono impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità…
  • INSOMMA, ancora una volta il Signore ci invita ad entrare in noi stessi, a prendere in mano la responsabilità del nostro cuore: è lì che c’è l’unico male sul quale possiamo realmente lavorare, l’unico male che possiamo fino infondo consegnare al Signore perché ci salvi, perché ci liberi, perché ci purifichi.
  • Sappiamo che è molto più facile guardare fuori…. È molto più comodo puntare il dito fuori di noi, piuttosto che guardare dentro… eppure che cosa ci perdiamo? Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Il gusto della comunione con il Signore, il gusto di poterlo vedere e riconoscere nella vita di ogni giorno, il gusto di imparare ad amare di più Lui e i fratelli.

Nel tentativo di trovare le parole giuste che potessero esprimere un saluto adeguato a questa comunità, mi sono imbattuto nella seconda lettura di oggi, l’inizio della lettera di Giacomo: “Fratelli, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce”.

È proprio questa la prospettiva che desidero custodire: riconoscere anzitutto che questi due anni, brevi ma intensi, sono stati un dono dall’alto. Un dono del Padre, creatore della luce.

Ecco perché vorrei ringraziare anzitutto il Signore per il dono della vocazione sacerdotale: perché è grazie a questo dono che ho avuto la possibilità di incontrare questa comunità e la possibilità di condividere con tanti di voi la gioia della fede.

Ringrazio il Signore per il dono di aver condiviso il ministero in comunità, con don Pietro e don Benedetto: due sacerdoti di cui stimo la Fede, la passione e la cura che hanno nell’accompagnare personalmente tanti che cercano la presenza del Signore attraverso il sacerdote.

Ringrazio in generale per l’immancabile sostegno di tutta la Comunità Sacerdotale e di tutto il Movimento Familiaris Consortio (giovani e famiglie).

Il mio desiderio oggi è di affidare al Signore questo importante tratto di strada che abbiamo fatto insieme nella fiducia che il Signore ci guida anche per i nuovi passi che ognuno di noi sarà chiamato a fare.

In modo particolare affido al Signore con tanta gratitudine i giovani dell’Unità Pastorale con i loro preziosi educatori; le attività degli oratori di Albinea e di Borzano con le loro famiglie e tutti i volontari; tutto il gruppo Scout con un particolare grazie ai Capi; le scuole medie di Albinea e il Mariachiara di Sant’Ilario.

Proseguiamo questo nostro cammino nella fiducia che il Signore ci precede sempre, ci aspetta nel luogo in cui siamo diretti, alla prossima tappa del nostro pellegrinaggio.

Grazie

Prossimi appuntamenti

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