Diario dal Madagascar – decima puntata

DIARIO DAL MADAGASCAR – X PUNTATA

25 marzo 2025 – Annunciazione del Signore

Cari amici,

siamo alla vigilia di un momento molto importante della nostra missione. Tra pochi giorni, esattamente domenica 6 aprile prossima, arriveranno a Reggio 5 giovani malgasci per inaugurare il progetto di cooperazione tra le due Diocesi di Reggio Emilia in Italia, e di Farafangana in Madagascar, assieme all’Università di Modena e Reggio e il movimento Familiaris Consortio.  Questo progetto, di cui vi ho parlato nelle lettere precedenti e di cui avrete già sicuramente sentito parlare, ha visto la scrittura di una convenzione, che nello scorso mese di novembre è stata firmata dai due vescovi e dal rettore.

L’obiettivo è permettere a qualcuno dei giovani che abbiamo sostenuto nei suoi studi universitari triennali, di potersi formare in Italia per il tempo della laurea specialistica, e per poter ritornare poi in Madagascar a conclusione di questo periodo. È un’occasione molto importante per loro, il viaggio della vita. I cinque ragazzi a cui abbiamo proposto questa esperienza hanno accettato subito con grande gioia e riconoscenza, e allo stesso tempo con grande maturità, perché hanno iniziato a studiare e prepararsi, nello studio della lingua italiana in particolare, ma anche nel potenziamento delle loro discipline.

Ecco allora che Francois, Antoine de Padoue, Crusoe, Valias e Larissa si iscriveranno per il prossimo anno accademico alle lauree specialistiche UNIMORE, in particolare in Agraria a Reggio e in Economia a Modena. Sono molto fiero di loro, hanno dimostrato una bella tenacia e pazienza e sinceramente si meritano di essere aiutati. In realtà, questo progetto di cooperazione, che vedrà l’arrivo di alcuni ragazzi e ragazze malgasce tutti gli anni, porterà dei benefici ad almeno tre livelli: per i ragazzi stessi, che avranno la possibilità di continuare e concludere i loro studi nella nostra università, quindi ad un ottimo grado, inoltre saranno ospitati dalle famiglie che offriranno loro un sostegno importante e un modello di generosità e di accoglienza, tutte virtù di cui speriamo possano fare tesoro per poi viverle a loro volta quando ritorneranno nel loro paese d’origine. Benefici per chi li ospiterà, per la Diocesi di Reggio e per il Movimento.. avere dei giovani malgasci in casa propria o nella casa a fianco, nella propria parrocchia o associazione ci aiuterà a farci più prossimi alle esigenze della missione, a incontrarci e a comprenderci fra culture, a sperimentare forme di accoglienza che finora non abbiamo ancora vissuto. Inoltre, questo progetto porterà benefici a noi che stiamo qui in Madagascar, perché fra qualche anno, potremo riaccogliere i nostri giovani, che saranno rinnovati e conosceranno tante cose, ma soprattutto ci aiuteranno a realizzare il progetto universitario ALBA; potrebbero diventare insomma, i professori del futuro! Potremmo creare una forte alleanza con loro, a servizio della nostra nuova Università ALBA di Farafangana e della pastorale a tutti i livelli.

Un modello di carità circolare: questo è l’ideale che vogliamo coraggiosamente perseguire. Ciò significa partire dalla propria regione di provenienza, povera e periferica, per poi accedere al primo grado universitario in un ateneo malgascio, poi al secondo grado in Italia, per poi ritornare a quel villaggio iniziale con una testa e un cuore nuovi. Mi rendo conto che è tutto molto ambizioso, che ci sono molti rischi e che è difficile prevedere fin d’ora come saranno gli sviluppi e se riusciremo a perseguire gli obiettivi attraverso i mezzi che abbiamo. Nonostante tutto io sono ottimista, finora abbiamo suscitato molto interesse e sempre nuove collaborazioni. Sono abbastanza certo che questo progetto avrà successo e che sarà utile per tanti! È stata dura ottenere i visti, inizialmente sembrava quasi impossibile ma poi grazie all’aiuto e alla cortesia delle dipendenti dell’ambasciata italiana, siamo riusciti ad ottenerli per tutti e cinque. Poi sembrava difficile trovare le famiglie ospitanti, ma poi siamo riusciti a “piazzare” i ragazzi in belle famiglie (a proposito: tre saranno a Sant’Ilario, una sarà a Cavazzoli di Reggio e una sarà a Prato di Correggio). Inoltre, grazie alla disponibilità della nostra università, ai finanziamenti della Regione Emilia Romagna, siamo riusciti a trovare un’adeguata soluzione per le necessità di questi ragazzi.

Per quanto riguarda l’Università qui in Madagascar, di cui vi ho ampiamente parlato nelle lettere precedenti, posso dire che procede bene. Oramai mancano le finizioni a livello strutturale, stiamo completando l’animazione in tutti i licei delle regioni coinvolte e stiamo raccogliendo i curriculum vitae dei professori candidati a insegnare già dal prossimo anno scolastico. Il 21 giugno avremo le “porte aperte” cioè una specie di OpenDay, in cui faremo un’assemblea generale libera a tutti e quindi apriremo al pubblico la nostra nuova università. Poi in agosto avremo le iscrizioni e a metà settembre la prova di ammissione… a metà ottobre prossimo avremo l’inizio delle lezioni e infine, lunedì 17 novembre avremo l’inaugurazione ufficiale. Stiamo già iniziando a preparare tutti questi appuntamenti, ci sono tante persone coinvolte; io, personalmente sono grato di come si sono infilate tutte le cose e sono riconoscente per il lavoro dei miei collaboratori. Spero che questa esperienza universitaria possa inserirsi a pieno titolo nella grande opera missionaria che la Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, vive in Madagascar da quasi sessant’anni.

Bene, ci sarebbero ancora tante cose da dire, a proposito degli altri progetti, ma per questa volta vorrei concentrarmi su queste cose che considero molto belle e importanti. Spero abbiate modo di ricordarci nella preghiera, nelle vostre famiglie, nelle vostre comunità e parrocchie; occorre pregare per i nostri giovani, per l’inizio dei lavori della nostra università ALBA, per questa terra e per questo popolo che accoglie la nostra Chiesa reggiana da molti anni. Qui c’è bisogno di tutto, ci sono ingiustizie a tutti i gradi, viviamo quotidianamente in un clima di grande precarietà e di necessità. Il diritto allo studio deve essere garantito, la possibilità di potersi formare, emancipare e crescere intellettualmente, umanamente e spiritualmente deve diventare una prerogativa di tutti. Il progetto A.L.B.A. cercherà di perseguire questi propositi.

A proposito, venerdì 11 aprile nella Basilica di San Prospero a Reggio alle ore 21:00, ci sarà un concerto di Pasqua del coro di UNIMORE assieme ad altri contributi. In quell’occasione i ragazzi saranno ricevuti e presentati dall’università.

Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che si sono dati da fare per aiutarci ad arrivare a questo punto. Le istituzioni e le singole persone che hanno incoraggiato, finanziato e sostenuto in vari modi il nostro cammino.

Don Luca Fornaciari

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