Deontologia della vita comunitaria – Agosto 2008

Deontologia della vita comunitaria. Appunti tratti dalle meditazioni plenarie di don Luca Ferrari Agosto 2008

Don Luca introduce la riflessione ricordando dove nascono queste riflessioni lasciando poi il compito alle comunità e ai singoli di approfondirle nel corso dell’anno. Scarica l’allegato per vedere tutto il testo

“Questo primo momento, in cui vogliamo introdurci pienamente nel significato di questi giorni ci darà lo schema generale, il quadro nel quale ciascuno poi con calma si potrà muovere negli abbondanti spazi di silenzio. Le riflessioni che proporrò sono il frutto di quello che abbiamo condiviso e raccolto nel corso di quest’anno, e particolarmente quello che dalle comunità giovani è emerso come desiderio di sviluppo. Si tratterà come sempre semplicemente di un contributo, che poi ciascuno, ciascuna famiglia e ciascuna comunità svilupperà, per poi condividerlo, nel corso dell’anno.”[…]

 

Come sapete, quest’anno abbiamo scelto di approfittare del tempo degli Esercizi Spirituali per riflettere più precisamente, più adeguatamente e più rigorosamente sulla vocazione ricevuta, sulla modalità con la quale le nostre vocazioni si sono intrecciate nel disegno di Dio. Perciò sarà questo il tema fondamentale attorno al quale raccoglieremo le nostre domande, le presenteremo al Signore e riceveremo da Lui le risposte.

La comunità è il dono di una chiamata d’amore da parte di Dio ed è unascelta libera l’aderirvi. Sono queste le due dimensioni che sempre caratterizzano ogni esperienza vocazionale: una chiamata, una risposta; un dono, una responsabilità. Questo è vero anche per noi: non è semplicemente un’esperienza ovvia, qualsiasi, una generica intuizione che si può interpretare e sviluppare in qualunque modo, ma proprio una chiamata unificante, che struttura cioè tutto il nostro cammino nella fede. È una scelta, perciò, che ha un suo volto preciso, ormai necessariamente più definito anche per la lunga storia che lo ha generato, un volto quindi che va scoperto, accolto e amato con tutto noi stessi, nella stessa misura in cui siamo chiamati ad accogliere e amare la nostra vita, perchè questa è la forma che il Signore intende darle. Ben comprendiamo infatti come l’assenza di riferimenti sia il motivo del grande vuoto, della fragilità, dell’inconsistenza di tante vocazioni fin dal loro nascere.

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