Omelia XXXII Domenica del tempo ordinario, anno B. Accompagnati dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.
1 Re 17,10-16; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44.
Ciò che piace al Signore è quando l’uomo dà «tutto»; non dà solo qualche cosa, dà tutto.
Ma cos’è il tutto?
Parte dal cuore. Il cuore deve essere pieno di amore, deve cercare Dio, deve cercarlo in tutta la propria vita, in tutti i propri desideri. Tutto deve essere orientato a Lui. Ciò che Gesù rimproverava ai farisei era che davano solo esternamente ma, in realtà, non davano il loro cuore, il loro servizio di amore. Non davano, erano ipocriti. Anche noi dobbiamo guardarci dalla tentazione dell’ipocrisia per non accontentarci di riti, di gesti, di cose esteriori.
I cristiani che si accontentano dell’apparenza sono farisei. Bisogna che capiscano come il Signore guarda il cuore, guarda la ricerca e il servizio del cuore, guarda l’umiltà, guarda quanto uno è guidato dalla fede.
La strada del paradiso è una strada in salita. Ce lo ha detto Lui: “Sforzatevi, sforzatevi perchè la strada è stretta; ardua è questa via” (cfr Mt 7,13-14).
I nostri cari che sono arrivati in paradiso ci sono arrivati attraverso la loro sofferenza, la loro offerta, la loro disponibilità.
Dobbiamo proprio interrogarci molto spesso sulla nostra disponibilità, perchè non dobbiamo cercare quello che piace a noi ma quello che piace a Lui; non dobbiamo cercare quella che è la nostra gloria, la nostra lode, ma dobbiamo cercare la sua, continuamente, serenamente, fortemente. E la strada è proprio la strada dei Comandamenti, di tutti i Comandamenti, che dobbiamo venerare e amare, quei Comandamenti dati dall’infinita sapienza di Dio, dalla sua misericordia.
Alcuni si immaginano di dover fare molte cose, di dover raggiungere nella vita tante mete umane. Ma la strada è quella dei Comandamenti! “Voi mi amate se osserverete i miei Comandamenti” ha detto Gesù (cfr Gv 14,15).
I Comandamenti sono la legge di bontà, la legge di generosità, che noi dobbiamo osservare. Quanta fortezza per superare certe tentazioni, quanto impegno! Eppure, è lì la misura della nostra grandezza: è servire Dio, perchè servendo Dio valorizziamo noi stessi e aiutiamo gli altri. Ma prima Dio, sempre Dio, in tutto Dio!
Noi dobbiamo essere buoni, noi dobbiamo aiutare tutti, nel nome di Dio. È nel nome di Dio che dobbiamo sempre agire; nel suo nome, come ci hanno insegnato fin da quando eravamo bambini: si comincia “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” e si termina con la stessa invocazione “Nel nome…”.
Nella fede, nella carità, nella speranza. Osservando i Comandamenti di Dio, si allarga la gioia della nostra speranza: come sono arrivati in paradiso quelli che ci hanno preceduti, così ci arriveremo noi, vivremo la vita eterna se ogni giorno, su questa terra, compiamo il nostro dovere, il nostro dovere nella famiglia, il nostro dovere nella professione, il nostro dovere nella solidarietà con tutti. Ecco: umilmente, generosamente e fortemente.