CONVEGNO PENITENZIERIA APOSTOLICA: “CONFESSIONE, GIOVANI, FEDE, DISCERNIMENTO VOCAZIONALE”. UNA PROSPETTIVA PIENA DI SPERANZA!
In ottobre si svolgerà il Sinodo dei Vescovi sui giovani. In vista di questo incontro, tutta la Chiesa sta camminando, interrogandosi sull’introduzione dei giovani alla fede: tante realtà ecclesiali stanno partecipando portando il proprio specifico apporto.
La Penitenzieria Apostolica, uno dei tre tribunali della Santa Sede, il «tribunale della misericordia» (Papa Francesco, 17 marzo 2017), che si occupa del foro interno e dunque anche proprio della confessione, ha organizzato un convegno che riprende il tema del prossimo sinodo sotto l’apporto specifico della confessione: «Confessione, giovani, fede, discernimento vocazionale». Come introdurre i giovani alla fede? Come aiutarli a riconoscere la propria vita come vocazione all’amore? Che ruolo ha la confessione in ordine a questo?
Vari relatori, fondatori e animatori di realtà ecclesiali che coinvolgono tanti giovani nella vita della Chiesa, sono stati invitati a partecipare. Così è stato chiesto a «Giovani e Riconciliazione» di portare il proprio contributo: a noi è riconosciuta un’esperienza di ormai quasi vent’anni nel proporre con convinzione e competenza la gioia della Riconciliazione, particolarmente ai giovani, in eventi straordinari e nella vita quotidiana.
Don Luca Ferrari ha proposto una riflessione intitolata “Portate qui il vestito più bello. Cammino nella dignità regale” che continua e approfondisce ciò che aveva formulato in Misericordia per tutti, Il sacramento della Riconciliazione come cammino (edizioni San Paolo 2016). Il male ferisce chi lo fa e chi lo subisce, per questo la Chiesa accompagna chi ha subito il male anche curando chi l’ha fatto, e chi l’ha fatto anche curando chi l’ha subito: tutta la comunità ecclesiale è coinvolta del cammino della Riconciliazione, perché ciascuno possa imparare a rispondere alla propria vocazione per il bene proprio e di tutti.
Don Sergio Billi ha portato la propria testimonianza: come la confessione è stata decisiva per lui nel cammino di fede e nel cammino vocazionale e come oggi la viva come confessore nell’accompagnamento dei giovani.