Beata Vergine del Rosario – omelia don Pietro Paterlini

Omelia Festa della Beata Vergine del Rosario – don Pietro Paterlini

7 ottobre 2024  Santuario della Ghiara

 

‘Eccomi sono la serva del Signore’: All’inizio di questo anno pastorale contempliamo l’eccomi’ di Maria. Il suo sì pronto e pieno di fede ci aiuta a ripartire nel nostro impegno e nella nostra missione, con rinnovato spirito di fede e con coraggio. Anche noi ripetiamo con Lei: ‘Eccomi sono la serva del Signore’. E ci poniamo così al servizio del disegno di Dio e della costruzione del suo regno, accogliendo la nostra vocazione. Desideriamo corrispondere alla nostra chiamata nella Speranza, cioè nella certezza di poter essere strumenti docili nelle mani di DIO, per un frutto di bene sempre più abbondante.

Almeno due sono i motivi della speranza che possiamo attingere dalla pagina di Vangelo appena ascoltata:

Il Signore è con noi: Gesù viene definito dall’arcangelo Gabriele ‘Emmanuele’, Dio con noi’; fin dal momento dell’incarnazione il Signore si è fatto vicino e prima di salire al cielo  ci ha assicurato: ‘Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo’. Non siamo soli.

Il Signore opera ed è Lui che salva: l’arcangelo Gabriele dice a Maria: ‘Egli salverà il suo popolo dai suoi peccati’. E’ Lui che salva perchè è Lui che vince il peccato, il mondo, il demonio e la morte. ‘Avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia, io ho vinto il mondo’.

Come Maria diciamo il nostro ‘eccomi’ per esprimere la nostra fede-speranza e insieme la nostra piena disponibilità al Signore: ’Si compia in me secondo il tuo volere’:

Questa disponibilità alla volontà di Dio siamo chiamati a viverla secondo la nostra vocazione, perchè: ‘una sola è la vostra speranza, quella della vostra vocazione’: compiere con umiltà e con amore il nostro dovere quotidiano, il nostro dovere quotidiano di preghiera, quello legato alla nostra vocazione di sposi, di amici, il nostro dovere sul lavoro, nel servizio, rimanendo così al nostro posto, nella fedeltà.

E guardando alla Beata Vergine che adora il suo Figlio, vogliamo anche noi ripartire da un forte impegno di preghiera:

Scriveva San Giovanni Paolo II scriveva nella lettera ‘Novo millennio ineunte’ al numero 38:

‘Impegnarci con maggior fiducia, nella programmazione che ci attende, ad una pastorale che dia tutto il suo spazio alla preghiera, personale e comunitaria, significa rispettare un principio essenziale della visione cristiana della vita: il primato della grazia…….La preghiera ci fa vivere appunto in questa verità. Essa ci ricorda costantemente il primato di Cristo e, in rapporto a lui, il primato della vita interiore e della santità.’

Nella preghiera personale, famigliare e comunitaria ci rendiamo docili alla sua azione, veniamo illuminati e come riscaldati per esser fuoco che illumina e riscalda.

La preghiera riaccende il fuoco della speranza e dell’amore: Scriveva il Beato Shuster: ’se il clero non è fuoco, il terreno non disgela. Abbiamo ottimi funzionari, ma pochi santi’. Penso che questo possa valere per ogni credente.

Don Pietro Margini diceva in una omelia: ’La famiglia cristiana si costruisce nella preghiera, la preghiera insieme; siamo nel mese di ottobre, il mese del rosario, il rosario insieme, perché quando c’è la preghiera c’è la presenza di Dio, c’è l’amore di Dio, c’è la forza operativa di Dio.

La preghiera del rosario porta alla considerazione dei misteri del Signore, cui siamo chiamati a partecipare. Indubbiamente i misteri del Signore sono misteri di gaudio: la gioia della famiglia, sono misteri di dolore: le tribolazioni cui è soggetta la famiglia, sono misteri di gloria e danno la speranza sempre, una speranza soave e certissima’.

Il Rosario quotidiano in famiglia è chiamare Maria nella nostra casa: è Lei che intercede perché l’acqua dell’amore si rinnovi nella novità del vino nuovo, cioè di un amore arricchito dalla grazia.

In questo luogo ricordiamo il primo miracolo ottenuto per intercessione della Beata Vergine della Ghiara: la guarigione di un sordomuto: Marchino è stato guarito dalla sua incapacità di ascoltare e di parlare e così ha potuto ritrovare la gioia delle relazioni perdute. Chiediamo la grazia di un cuore capace di un dialogo quotidiano con Dio; e a partire da quello, un cuore capace di ascoltare e di parlare con gli amici, di saper intervenire con sapienza e di saper tacere con prudenza, per costruire il dono della comunione e ritrovarla nel caso sia stata ferita o andata perduta.

Chiediamo questa grazia in modo speciale per i responsabili delle piccole comunità e per gli educatori del movimento giovani, che ricevono questa sera il mandato: siano sostenuti dalla luce e dalla forza dello Spirito, che invochiamo per l’intercessione della Beata Vergine Maria.

Concludo con alcune parole di papa Francesco presenti nella Bolla di indizione del prossimo Giubileo, ‘Spes non confundit: ‘…Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come Stella Maris, un titolo espressivo della speranza certa, che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare.’

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