S. Pasqua 2021
Carissimi amici, L’incertezza diffusa è una condizione che abbiamo imparato a conoscere bene. La speranza quando si intreccia con l’incertezza ci suggerisce l’altro e l’altrove che vorremmo, senza garanzie di ottenerlo. “Fino a quando ci terrai nell’incertezza?” “Ve l’ho detto … Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore”. (Gv 10, 24-26)
Il problema, dunque, non è la testimonianza in parole ed opere di Gesù, ma la fiducia – fede di chi ascolta. O meglio, la poca fede – fedeltà di chi non gli appartiene. La fragilità della speranza negli ambiti più decisivi della nostra vita, oggi, è compromessa proprio dall’onda lunga della rivoluzione culturale, che ci ha suggerito soltanto i rischi dell’appartenenza a qualcuno o qualcosa: all’uomo o alla donna, ai figli, al lavoro, alla casa, agli amici e alla comunità, ad un popolo, a Dio stesso. Ringraziamo assieme, dunque: speriamo perché crediamo e crediamo perché sperimentiamo la pace e la gioia di appartenere a Gesù nella Famiglia di Dio, la Chiesa.
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