“Voglio passare il mio paradiso nel fare del bene con voi” (don Pietro)
il Natale ormai prossimo offre alla nostra contemplazione il mistero inaudito di Dio che entra per condividere la nostra condizione e restare nella storia di ogni uomo come porta di salvezza, finestra di luce, fonte di gioia e di speranza.
Dal momento che si tratta di Dio, non è difficile comprendere quanto questo evento riguardi ogni uomo di ogni tempo, ciascuno di noi in particolare e le comunità di figli che nascono dall’accoglienza del Verbo. (cfr. Gv. 1,12)
Presto i credenti in Gesù di Nazareth comprendono come il Risorto è colui che è nato a Betlemme e vive per sempre disponibile ad ogni uomo che cerca il senso del suo esistere. La vita umana e quella divina si sono unite definitivamente in una storia di amore personale, familiare. Il mistero di Dio reso visibile in Lui diventa così accessibile nella Sua persona e capace di orientare al suo compimento l’uomo, creato ad immagine del Creatore, nell’esperienza della comunione a cui si scopre chiamato.
Troviamo una conferma di questa incancellabile aspirazione del cuore umano, nella centralità della famiglia come luogo per eccellenza in cui ognuno, uomo e donna, bimbo e anziano, sperimenta la forma concreta della vita sulla terra, nella continua ricerca della casa in cui saremo per sempre amati e amanti in Dio.
Siamo immersi in una cultura che da una parte spinge verso l’individualismo, verso l’affermazione di sé che prescinde dal progetto alla comunione, verso la solitudine ai limiti dell’isolamento, ma che d’altra parte vede il diffondersi di esperienze non trascurabili di convivenza come quella del “co-housing”. Paradossalmente abbiamo smarrito l’alfabeto dell’amore e non sappiamo come vivere con chi abbiamo scelto, e finiamo per cercare chiunque, anche non-scelto, con cui condividere almeno qualcosa della nostra vita quotidiana.
Dio è vicino a tutti, ascolta tutti, si offre ancora nell’umiltà a chi lo cerca. Più lenta e graduale, comprensibilmente, è stata la riflessione su Maria come Madre della Chiesa. Come è possibile che una semplice creatura sia realmente madre vicina, attenta e premurosa verso i figli di ogni tempo sparsi sulla terra?
Se Dio ha dato al Figlio, eterno con Lui, la sua natura, Maria ha dato a Dio la nostra umanità. Per questo Egli l’ha associata in modo mirabile alla sua paternità verso tutti coloro che sono divenuti figli nel Figlio. Possiamo sperimentare che davvero a Maria è stato concesso di continuare la sua opera feconda di maternità: a lei in tanti ricorrono e sono esauditi. Di questo rendiamo grazie con speciale e filiale gratitudine.
In vista dell’inaugurazione della Galleria don Pietro Margini del 5 Gennaio 2019, abbiamo ritenuto che il dono più grande ricevuto attraverso di lui e la conferma luminosa della sua santità, consiste nei molti figli e fratelli che ha generato ad una vita vissuta nel Signore a servizio della Chiesa.
Sono tanti gli amici che lo hanno conosciuto, o che sono a pieno titolo parte della storia di comunione che don Pietro ha generato, ed ora collaborano con lui dal Paradiso all’opera alla quale si è totalmente dedicato. Alcuni di loro sono bambini, altri giovani, altri ancora adulti o anziani. Godiamo attraverso la loro intercessione di abbondanti grazie e frutti per le nostre famiglie e per i giovani. Sentiamo così vicino il cielo da orientare i nostri passi in conformità all’esempio di amici che ci hanno preceduto nel segno della fede e sono presenti ad ogni nostra opera e preoccupazione. Alcuni di loro sono stati veri e propri padri e madri per la nostra fede e per il nostro cammino. Conoscerli significa condividere ed estendere la loro fecondità.
Per queste ragioni abbiamo pensato di dedicare all’interno della Galleria una finestra nella quale far scorrere immagini e frasi che ci testimonino la ricchezza di grazia e la vicinanza dei nostri amici.
Chi lo desidera può segnalare alla Segreteria del Movimento entro il 24 dicembre il nome di una persona da ricordare e da far conoscere, corredato di fotografie ed eventualmente di qualche frase significativa o che riassuma la sua vita, per poter preparare una presentazione che rimarrà nella Galleria a testimonianza del dono grande e come motivo di edificazione per quanti conosceranno i nostri fratelli. Crediamo che questo possa essere un primo passo di una ricerca che, alla vita di don Pietro, associ anche il nutrito numero di amici che sono a Lui legati in una storia di umile, vera e luminosa santità quotidiana.
Con affetto e riconoscenza per il dono di ciascuno di voi.
In Maria Madre della Chiesa.