Qual’è la nostra meta? Omelia di don Pietro Margini

Omelia Solennità di tutti i santi, 1 Novembre. Accompagnati  dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.

Ap 7, 2-4. 9-14; 1 Gv 3, 1-3; Mt 5, 1-12

Oggi siamo chiamati a contemplare l’assemblea gloriosa dei santi: sono nella gloria e nella gioia del Paradiso attorno a Gesù, principio e corona di tutta la loro vitalità gloriosa.

I santi ci parlano, i santi ci invitano, i santi mostrano come veramente in loro si è verificato magnificamente il progetto di Dio. Sono i capolavori dell’amore di Dio: in loro risplende la gloria della redenzione, la gloria dell’amore che Dio ha avuto per l’umanità.

E nei santi ha realizzato il suo progetto e sappiamo bene come tutte le virtù dei santi ci parlano delle virtù di Gesù, dell’amore di Gesù, e in ogni santo vediamo risplendere meravigliosamente la gloria del Signore. In Francesco d’Assisi vediamo l’umanità crocefissa di Gesù risplendere di una luce meravigliosa, in Francesco di Sales vediamo risplendere la bontà di Gesù, in Caterina da Siena vediamo risplendere la purezza di Gesù, nei santi martiri  la sua fortezza, nei santi confessori la sua pazienza, nei santi che hanno saputo servire i loro fratelli  una gloriosa partecipazione al suo amore di Redentore.

Oh, quanto ci dobbiamo sentire incoraggiati, fervidi! Perché là è la nostra meta, perché là è la nostra gioia, perché là è il senso della nostra esistenza nel presente, è là, siamo fatti per il Paradiso! Se non tendiamo al Paradiso la nostra vita non ha significato.

Dobbiamo tendere al Paradiso, dobbiamo vivere per il Paradiso, dobbiamo realizzare le beatitudini di Gesù e seguire il suo cammino e sentire la gloria della sua povertà, della sua potenza, della sua misericordia, della sua purezza.

Animiamoci e non siamo pigri, animiamoci e allunghiamo il passo, perché troppo tempo forse abbiamo perduto, perché troppo tempo abbiamo sciupato nel peccato e nelle cose inutili: affrettiamoci, i santi ci aspettano, i santi ci esortano, i santi ci sono vicini. Come sono riusciti loro, possiamo riuscire anche noi; come loro hanno superato tutte le difficoltà e i martiri ci fanno vedere le loro ferite e i santi penitenti ci fanno vedere i loro tormenti, come sono riusciti loro possiamo riuscire anche noi. 

In ognuno di noi c’è un progetto di santità. Pensa: tu sei fatto per essere santo, tutto ti conduce alla santità, non indugiare più, non fermarti, non esitare, cammina forte, cammina deciso, vinci tutte le difficoltà. 

Breve è il tempo ed eterno è lo spazio della gloria, breve è il tempo e i sacrifici che farai per il Signore saranno meravigliosamente ricompensati. Lavora, lavora, impegnati. In tutte le condizioni si può diventare santi e la santità è frutto della corrispondenza alla grazia, che Dio ci ha dato nella nostra vocazione.

Tutti possono diventare santi, tutti devono diventare santi, tutti devono realizzare con gioia quella che è la loro consolazione e pace su questa terra e quella che è la loro assicurazione per l’eternità.

Impegnamoci in questo discorso di santità, impegniamoci con umiltà, con fiducia, con perseveranza, con impegno: il Signore è con noi.

Passerà poco tempo e noi potremo essere con i santi nella gloria che non tramonta, possiamo essere con loro e ripetere in noi stessi le parole di Gesù: “Ci rallegriamo ed esultiamo, perché la nostra ricompensa è grande nei cieli”.

 

 

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