Beata Vergine Maria del Rosario – omelia don Pietro Paterlini

Omelia nella Memoria della Beata Vergine del Rosario                          7 ottobre 2021

 

‘Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme a Maria’

 

Nella prima lettura il libro degli Atti degli apostoli ci descrive la prima comunità dei discepoli di Gesù riunita nel Cenacolo dopo la Sua ascensione al cielo: una comunità in attesa e in preghiera, che insieme a Maria invoca il dono dello Spirito santo.

Gesù stesso lo aveva loro raccomandato: ‘Non allontanatevi da Gerusalemme, ma aspettate il dono che il Padre ha promesso’. Questa attesa orante ci richiama al primato della grazia, al primato dell’azione potente dello Spirito Santo nella nostra vita e nella vita della Chiesa.

Un primato che si riconosce se si tiene aperto il cuore, impegnandosi in una attenta e assidua cura della vita spirituale, personale e comunitaria. È la condizione per la fecondità della missione.

Scriveva San Giovanni paolo II nella lettera apostolica ‘Novo Millennio Ineunte’ sottolineando proprio ‘il primato della grazia’: ’È quello il momento della fede, della preghiera, del dialogo con Dio, per aprire il cuore all’onda della grazia e consentire alla parola di Cristo di passare attraverso di noi con tutta la sua potenza…’

Sempre nel Cenacolo, insieme alla Madre di Dio, avviene successivamente l’effusione dello Spirito Santo nella Pentecoste.

Con Lei, parte la missione dei discepoli, ricolmi dello Spirito Santo. È Lei che li ha incoraggiati ad uscire, è con Lei che hanno iniziato ad annunciare con franchezza Cristo in tutta la città di Gerusalemme e poi in tutto il mondo.

Con lei infine, nel Cenacolo si saranno spesso ritrovati per condividere i frutti della predicazione e la gioia delle tante conversioni, ma anche le fatiche e le ferite; si saranno ritrovati anche per riconciliarsi tra loro e ritrovare attraverso il perdono una piena comunione.

Queste tre immagini, che descrivono gli apostoli attorno a Maria nel Cenacolo, possono essere tre dimensione da vivere nella vita della chiesa e del nostro movimento:

L’attesa orante, l’annuncio coraggioso, l’esser un cuor solo e un’anima sola.

  • Innanzitutto ‘l’attesa orante’: i discepoli pregavano insieme a Maria, tenendo Lei come centro. C’è un’altra espressione del libro degli Atti che scrive la prima comunità: ’stavano tutti insieme’, che letteralmente si traduce: “stavano tutti in cerchio attorno a un centro”: chi era questo centro? certamente la presenza del Cristo risorto. Ma chi meglio di Maria in quel momento poteva renderlo presente? Riprende bene questa espressione il testo di un canto scritto da don Pietro Margini: “erano tutti in cerchio attorno alla loro Madre, eran famiglia scelta, per vivere nella grazia, erano tutti in cerchio e gridavano ‘alleluia’”.

Come mettere allora Maria al centro della nostra vita? come metterla al centro di ogni famiglia, di ogni piccola comunità, al centro del nostro pregare, del nostro agire, del nostro condividere?

La festa di oggi ci invita a riscoprire il Rosario, come preghiera che rende presente Maria nella nostra vita. Attraverso di Lei riscopriamo Cristo.

Il Rosario è infatti preghiera Cristo-centrica: accompagnati da Maria, guardiamo e contempliamo Gesù, i suoi misteri, la sua vita e riponiamo al centro Lui.

E’ lei che ci aiuta ad entrare nel mistero di Cristo, raccontandoci la sua vita, gli avvenimenti, gli incontri, le gioie e i dolori di Cristo, i sentimenti e i desideri del suo cuore.

Conoscere Cristo è la gioia più grande, e ci conduce fino a una comunione profonda con il suo cuore.

  • Vi è poi il momento della Pentecoste:

lo Spirito sospinge i discepoli a uscire dal Cenacolo per portare l’annuncio: anche noi siam chiamati a testimoniare il vangelo dell’amicizia, con le parole, ma soprattutto con una vita donata e offerta insieme, nel servizio.

La solitudine, la tristezza diffusa attorno a noi chiede il nostro rinnovato impegno nell’ospitalità, nell’accoglienza, nel servizio generoso che fanno rivivere la gioia.

Il vangelo dell’amicizia è il tesoro prezioso da offrire a tanti giovani e famiglie, a tante persone chiuse ancora nella solitudine e nella paura.

  • E infine il libro degli Atti ci ricorda come i discepoli ‘erano assidui e concordi’; si muovevano con un sol cuore: ‘erano un cuor solo e un’anima sola’.

La comunione che c’era tra i primi cristiani destava intorno stupore e meraviglia: il loro volersi bene e il tener tutto in comune, era per tutti un grande segno di speranza. La comunione, per esser luce che attrae, chiede di esser continuamente rigenerata, attraverso la misericordia, la larghezza di cuore, il perdono offerto e ricevuto. E in questo momento storico ce n’è particolarmente bisogno.

Anche in questo il Rosario ci può aiutare. Il Rosario esperienza di comunione attorno a Maria;

San Giovanni Paolo II nella lettera apostolica sul Rosario scrive:La famiglia che prega unita, resta unita”. Potremmo aggiungere: “la comunità che prega unita, resta unita”.Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova. I singoli membri di essa, proprio gettando lo sguardo su Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre nuovamente negli occhi, per comunicare, per solidarizzare, per perdonarsi scambievolmente, per ripartire con un patto di amore rinnovato dallo Spirito di Dio’.

Tra poco ascolteremo le promesse di alcuni amici sacerdoti: mentre ringraziamo il Signore che continua a benedirci con nuove vocazioni alla vita sacerdotale, auguriamo a don Matteo, don Tommaso e al diacono Francesco, di corrispondere con gioia a questa chiamata.

Don Pietro Margini si rivolgeva in questo modo a noi seminaristi, in uno degli incontri che ci preparavano a costituire la prima comunità sacerdotale: ‘Non possiamo fare solo un’amicizia umana: dobbiamo fare un’amicizia in cui il centro che ci fa palpitare è il suo Cuore.

Se sacro è l’ideale di amicizia, è giusto che lo coltiviate strettamente. È una cosa tra le più belle: la gioia di uno è la gioia di tutti.’

Per affidare a Maria tutte queste nostre intenzioni, concludo con la preghiera al Cuore Immacolato di Mons. Pietro Margini, nella speranza che possa esser presto un sacerdote sempre più conosciuto e amato nella vita della Chiesa:

‘O Cuore Immacolato di Maria noi vogliamo imparare da Te ad amare il Signore e ad esser collaboratori nell’opera della Salvezza. Abbiamo molte difficoltà e le tentazioni ci premono da ogni parte. Chiediamo il tuo aiuto per esser sempre forti e coraggiosi, nel vincere il peccato in noi e nel mondo, per ripararlo con la preghiera e il sacrificio. La nostra testimonianza nella carità e nella sincerità, nella purezza e nell’impegno riceva la tua benedizione perché sia un bene per tutti. Amen’

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