Omelia XXVII Domenica del Tempo Ordinario. Accompagnati dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.
Gn 2, 18-24; Eb 2, 9-11; Mc 10, 2-16
Memoria Beata Vergine del Rosario – Anno B
I testi della Liturgia sottolineano con forza, con grande forza quella che è la norma, è il dono, è il piano di Dio: l’uomo e la donna devono essere in comunione. È la parola giusta: una comunione, una comunione ora sacramentale, una comunione spirituale, una comunione procreativa.
Il Matrimonio cristiano è così realizzato nella presenza viva e salvifica di Cristo, è Gesù in mezzo ai due sposi, è Gesù che li santifica, è Gesù che eleva il loro amore umano ad amore soprannaturale, è Gesù che segna tutta la vita, perché il Matrimonio sacramento influisce in tutta l’esistenza dei due coniugi. Tutto è nell’ordine sacramentale ed è in quest’ordine che si realizza così la loro comunione spirituale, comunione di mente, comunione di cuore, comunione di opere, una comunione che dunque parte dalla fede, si sviluppa con la fede, prende la sua energia dalla fede, perché sia la fede che prepara i frutti e che prepara i premi. Prepara i frutti di bene, di opere di santità, di impegno sociale, di impegno ecclesiale e realizza tra i due coniugi la missione di essere una continuazione dell’opera di Dio creatore e redentore, di Dio che dà la vita attraverso l’amore dell’uomo, di Dio che vuole l’uomo suo collaboratore nel piano della salvezza.
Ed è esattamente qui il nostro augurio, la nostra preghiera, il nostro desiderio: che voi possiate realizzare alla perfezione queste comunioni di vita, che le realizziate con gioia profonda. La vita à sempre severa e noi sappiamo che la vita tende a logorare, a diminuire, a far perdere.
Il mio augurio non può quindi che essere in questo senso, che dal vostro sacramento, che dalla vostra Messa voi prendiate sempre tutto quel vigore, tutto quello slancio, tutta quella carica di bene, che vi permetta di camminare con forza, di realizzare bene nel concreto il vostro amore, di essere vera testimonianza, perché la vostra vita cristiana sia così come la lampada, che è posta sul moggio e dà la luce a tutti quelli che sono in casa.
La vostra vita cristiana sia dunque una pienezza, una pienezza di preghiera, una pienezza di carità, di amore, una pienezza di opere di testimonianza. Tutti, oggi, quelli che si stringono intorno a voi, hanno questo sentimento, hanno questa preghiera; laponiamo dunque sull’altare, perchè in ogni momento della vostra vita ricordiate questo, ricordiate come il Signore vi ha consacrato e vi ha benedetto in un sacramento, come da quel sacramento posto così, nella Messa, voi dovete attingere le energie e, oltre alle energie, quella gioia che è veramente la pace che dà il Cristo, la sua pace, quella pace, cioè, che è pienezza di vita, che è coscienza di aver raggiunto, che è vera e moltiplicata generosità. E perciò il mio augurio termina così: vicino a voi c’è sempre la grazia di Dio, vi sposate oggi che è la Beata Vergine del rosario, io vi dico: “Sapete che avete la vostra Madre nel cielo, sapete che avete vicino a voi la Madonna! Sia la vostra vera gioia il pregare sempre ogni giorno col rosario, stare vicino alla Madonna, perché, quando c’è lei in una famiglia, c’è Gesù e, quando c’è Gesù, c’è tutto”.