Omelia XIX Domenica del tempo ordinario – Anno B. Accompagnati dalle parole di don Pietro Margini (1917-1990), per vivere con frutto questo tempo prezioso.
1 Re 19,4-8; Ef 4,30. 5,2; Gv 6,41-51.
Il «pane di vita». Vuol dire che noi possiamo e dobbiamo vivere di Lui, della sua verità, del suo amore, della sua grazia. Siamo stati chiamati ad essere una sola cosa con Lui e Gesù più volte ci ha ricordato questa mistica e grande unione con Lui, quest’unione di tutti noi con Lui, questa unione tra di noi.
Bisogna vivere allora di soprannaturale. Quanta tristezza quando un cristiano non vive così la sua fede, ma vive di cose umane! Quanti, che pur sono stati battezzati, vivono solo di cose umane; quanti abdicano alla loro dignità e vivono di peccato, vivono d’interessi egoistici, vivono per i loro capricci! Come dobbiamo aver paura di vivere di istinto, di vivere umanamente, peggio: scioccamente! Quanto dobbiamo avere paura quando, chiamati a vivere di Lui, riceviamol’Eucarestia che ci dà la grazia dell’unione nell’amore! Come dobbiamo aver paura di dimenticare che la nostra fede non è nel negativo, ma è nella suprema bellezza di vivere una vita superiore, di vivere di Gesù, di respirare di Lui! Come dobbiamo aver paura di dimenticare quelle linee di fortezza che ci fanno superare le facili posizioni umane, quelle posizioni che, se vengono ammesse, sono dominanti e diventano pericolose!
Non c’è estate che ci dispensi, non c’è vacanza che ci dispensi: dobbiamo vivere del soprannaturale, dobbiamo vivere delle verità di Gesù, dobbiamo palpitare col cuore di Gesù.
È invocando la grazia di Dio che dobbiamo riaffermare i nostri propositi.
Oggi celebriamo la festa del santo Curato d’Ars e dobbiamo proprio fissare gli occhi su una vita data stupendamente a Dio, una vita che poteva essere e doveva, secondo una logica umana, essere una povera cosa ed è diventata una cosa grandiosa: si è santificato ed è stato strumento di tanta santità, di tanta salvezza, di tanto amore; si è riempito davanti al tabernacolo dell’amore di Dio e l’ha diffuso potentemente e magnificamente.
Chiediamo la grazia al Santo Curato e chiediamogli che interceda per noi affinché non scendiamo a patti, affinché non facciamo un Cristianesimo miserevole, affinché non ci sciupiamo in tanti compromessi.
Chiediamo la grazia di essere forti, la grazia di essere decisi, la grazia di essere coerenti, la grazia per noi e la grazia per la nostra parrocchia, nella quale dobbiamo cercare di testimoniare Gesù e di proclamare a tutti i costi e a tutte le persone la sua grande e mirabile salvezza.