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Nuovo consiglio della Comunità Familiaris Consortio: conosciamoli! – parte due

Luglio 2021: è stata resa nota ufficialmente la composizione del nuovo consiglio della Comunità Familiaris Consortio, guidato dal responsabile Marco Reggiani. Abbiamo chiesto ai consiglieri di raccontarsi ai membri dell’Associazione. Lo scopo è che, per sempre più persone, oltre ai nomi dei consiglieri, diventino chiari i loro volti e la loro storia. In poche parole che la familiarità con loro ci permetta di realizzare una comunione sempre più grande tra noi. Oggi si presentano Pietro, Giorgia, Matteo

Pietro Ferrari, diacono, consigliere eletto

pietro ferrari

3 aggettivi che caratterizzavano il te 20enne e che oggi sarebbero insospettabili?!?

Sportivo. Ho vissuto gli anni giovanili con grande passione per lo sport, il basket in particolare. Purtroppo proprio intorno ai 20 anni due episodi hanno compromesso una carriera in rampa di lancio… la rottura del crociato del ginocchio e il trasferimento a Sassuolo con genitori, al fianco del fratello sacerdote. Questi eventi che mi parevano drammatici, col senno di poi si sono rivelati una grande grazia: sono di quegli anni le esperienze più entusiasmanti che hanno segnato la maturazione del mio cammino di fede. Comunque sono rimasto sportivo (dentro), chiedetelo ai miei figli mentre guardo una partita dell’Inter o della nazionale di basket.
Emotivo. Dalla lacrima facile, in particolare nelle situazioni di gioia, al termine di esperienze entusiasmanti. Negli anni ho trasferito la lacrima alla moglie e ho reso più duro l’esterno, ma dentro permane ancora un nucleo tenero che ogni tanto trova le vie per uscire.
Resiliente. Ben prima che Mario se ne uscisse con il PNRR.

Cosa ti affascina del Movimento?

Mi affascina la proposta di una misura alta della vita cristiana. E mi affascina la comunità.
La comunità è uno stile, una dimensione che riempie la mia vita. Da giovanissimo mi ha regalato tanti momenti entusiasmanti e preziosi di crescita, ma mi rendo conto sempre di più che diventa ancora più preziosa nell’età adulta, quando il rischio dell’autosufficienza e autoreferenzialità è forte, quando pensi di sapere tutto tu, quando l’uscire fuori comporta più fatica. Proprio allora ho sperimentato la comunità come luogo dove esercitare le virtù dell’umiltà, della povertà, dell’obbedienza, che mantengono giovane il cuore e le relazioni. Vale nella mia vocazione di battezzato, di sposo e ora anche di diacono.
Sono grato a don Pietro Margini e a chi ha poi ne ha ereditato la conduzione del Familiaris Consortio; il bene che hanno seminato è enorme.

Che tipo di consigliere desideri essere, che istanze vorresti portare in sede di consiglio?

Penso che il servizio più grande che posso fare come consigliere è cercare di mettermi in ascolto di ciò che il Signore desidera per le nostre comunità.
Tre sono le istanze che proverò a portare avanti: come mantenere e rinnovare per le comunità una forte spiritualità, favorire la crescita dei giovani e delle giovani comunità nell’esercizio della responsabilità, far crescere la dimensione della diaconia nel nostro movimento.
Il proprio di un diacono è la vocazione al servizio, che desidero – assieme agli altri amici diaconi – declinare come servizio alla comunione. Confido che il Signore accompagni il nostro cammino.
Ho una grande serenità: i consiglieri sono tutti amici e di grande profilo, sarà un cammino certamente impegnativo ma entusiasmante proprio perché vissuto nella amicizia.

Giorgia Riboldi, consigliere eletto

giorgia riboldi

3 aggettivi che caratterizzavano il te 20enne e che oggi sarebbero insospettabili?!?

Sportiva, scout, audace

Cosa ti affascina del Movimento?

Del movimento mi affascina il per sempre nell’amicizia e nell’unità; la gioia di vivere tutti insieme la chiamata alla santità in modo ordinario, ognuno nella sua vocazione

Che tipo di consigliere desideri essere, che istanze vorresti portare in sede di consiglio?

Vorrei essere in consiglio, come ci ha invitati il card. Caffarra, con gli occhi al cielo e i piedi per terra

Matteo Guatteri, Segretario del Forum dei responsabili delle piccole comunità

Matteo Guatteri

3 aggettivi che caratterizzavano il te 20enne e che oggi sarebbero insospettabili?!?

Credo che la risposta migliore la possano dare le persone a me vicino (la mia famiglia, mia moglie e gli amici, di Comunità e non) che erano lì a 20 anni e sono qui tutt’ora a 29.
È soprattutto grazie a loro che in questi anni sto imparando la concretezza a supporto della creatività e la fermezza a supporto della bontà, quattro caratteristiche che trovo fondamentali per la mia vita.

Cosa ti affascina del Movimento?

L’esigenza è quella di una Fede che sia positivamente “agonistica”, alta e condivisa per sempre con gli amici, altrimenti non regge.
Il Movimento è il cammino per realizzare questa vocazione.

Che tipo di consigliere desideri essere, che istanze vorresti portare in sede di consiglio?

Come Segretario del Forum (e quindi membro del consiglio) ho il desiderio grande di essere in mezzo ai responsabili, alle comunità riunite, per condividere tanto e scoprire come la vita della singola comunità diventa la vita di tutta la Comunità.
Credo che possiamo essere/generare Comunità di comunità se la condivisione è profonda, e su tutti i fronti. In questa ottica, sono convinto che il Forum sarà una grande opportunità.

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