Cominciare di nuovo – Omelia don Pietro Margini

Omelia Mercoledì delle ceneri

Cominciare di nuovo

Gl 2, 12-18; 2 Cor 5, 20- 21; 6, 1-2; Mt 6, 1-6. 16-18

Dobbiamo cominciare la Quaresima con un atto di onestà e di sincerità, perché la Quaresima è  ricerca della redenzione di Gesù, è andare verso il Mistero Pasquale di Gesù e non sentiremmo  l’urgenza se non ci sentissimo peccatori, se noi acquietassimo la nostra coscienza perché gli uomini  ci lodano, perché gli uomini fanno peggio di noi. L’ammonizione di Gesù è severa: “Guardatevi dal  praticare le vostre buone opere davanti agli uomini” (Mt 6, 1); non conta niente essere ammirati  da loro, se non c’è l’approvazione di Dio. E’ la nostra coscienza che deve diventare sempre di più  un’autentica e forte testimonianza.

Dobbiamo sentire il peso delle nostre colpe, la voglia di cancellare le colpe e di migliorare noi  stessi, sapendo che solo così possiamo essere nella retta via; non sono le cose che ci servono come  maschera quelle che ci possono acquietare.  Dobbiamo proprio guardarci con chiarezza, con umiltà, con un’insistente umiltà davanti a Dio, per  vedere alla luce della sua verità, nella meditazione delle sue promesse, delle sue minacce, che cosa  manca a noi che siamo polvere e che in polvere ritorneremo.

Guardare quanto vale davanti agli occhi di Dio la nostra giornata, se questa giornata è fatta per Lui,  è fatta con l’intenzione vera di piacergli o se l’egoismo, l’orgoglio ci dominano e guastano tutto.  La parola “convertirci” vuol dire avere il coraggio di cambiarci, avere il coraggio di riconoscere ciò  che ci manca, avere il coraggio di dire: “Signore, comincio di nuovo, comincio come non avessi mai fatto niente per te, come non avessi lavorato attorno alla mia anima”. 

Guardare quanto vale davanti agli occhi di Dio la nostra giornata, se questa giornata è fatta per Lui,  è fatta con l’intenzione vera di piacergli o se l’egoismo, l’orgoglio ci dominano e guastano tutto.  La parola “convertirci” vuol dire avere il coraggio di cambiarci, avere il coraggio di riconoscere ciò  che ci manca, avere il coraggio di dire: “Signore, comincio di nuovo, comincio come non avessi mai fatto niente per te, come non avessi lavorato attorno alla mia anima”. 

Cominciare di nuovo, con grande volontà di preghiera, con l’applicazione serena della penitenza  nel grande meraviglioso comando di Gesù della carità.  Camminare nel bene! Essere contenti di camminare nel bene: “Non assumete aria malinconica,  non sfiguratevi la faccia” (cfr. Mt 6, 16). Un cammino sereno e lieto, un impegno forte e grande. 

Guarderemo a Gesù, lo guarderemo presente nel mistero dell’Eucarestia, nel suo sacrificio, lo  guarderemo aiutati da Maria nostra Madre, da Maria che ha sofferto e che è stata ai piedi della  croce. Invocheremo il suo aiuto, per potere veramente in pieno realizzare noi stessi, così da produrre quei frutti che il Signore ci ha comandato di produrre.

Ogni giorno un passo in avanti, ogni giorno nella generosità dettata dalla fede e dall’amore di Dio.

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