Con soave certezza – Omelia don Pietro Margini

Omelia 31 Dicembre

Con soave certezza

1 Gv 2, 18-21;  Gv 1, 1-18.

Il Verbo si è fatto carne”. L’Eterno è entrato nel nostro tempo ed è entrato per insegnarci ad usare bene il tempo, perché per noi è il mezzo dell’eternità. E questo lo dobbiamo aver sempre presente, particolarmente stasera chiudendo l’anno, dove la meditazione del tempo si fa più viva, dove sentiamo di più lo scorrere delle ore e guardiamo in avanti e guardiamo a che cosa ci aspetta.

Alcuni guardano il tempo come un enigma: che cosa succederà? Altri lo guardano con timore, paura; altri lo guardano con speranza ed è proprio della speranza cristiana che dobbiamo saper fare il bilancio. Dobbiamo sapere aprirci al nuovo tempo, che il Signore ci elargirà: un tempo di speranza, allora, un tempo che vogliamo fondato proprio sul riconoscere come ogni bene viene da Dio e lo ringraziamo.

Abbiamo ricevuto, dobbiamo saper corrispondere e quindi guardiamo al tempo con la soave certezza che Gesù è con noi, che Gesù, amandoci, renderà la nostra vita veramente piena, efficace, valida per tutti, particolarmente per quelli che ci stanno vicino.

Questo anno ci ha portato tante cose, ci ha portato tante grazie, cioè ci ha portato tanta dimostrazione dell’amore di Dio. Dio ci ha amato, Dio ci ha dato perciò il tempo, ci ha dato l’aiuto per fruttificare, per dare il nostro dovere di opere buone. Dio ci ha amato, ma noi lo abbiamo amato? Noi abbiamo adempiuto a ciò che Gesù ci ha comandato? Vi ho posto perché portiate frutto e i vostri frutti rimangano” (Gv 15,16), dei veri frutti, dei frutti di grazia, dei frutti di opere veramente fatte nel suo nome e nel suo amore; frutti, non semplicemente delle apparenze di frutti, di cose che sembrano agli occhi degli uomini, ma non lo sono agli occhi di Dio.

Bisogna che noi ringraziamo dell’amore e guardiamo che nell’amore a Dio, che nell’amore agli altri, che nei frutti di pace, di bontà, di umiltà, di servizio, sta la nostra parte. Noi dobbiamo ringraziare per mezzo di Gesù, perché ogni nostra preghiera deve salire al Padre per mezzo di Gesù ed è a Gesù che dobbiamo guardare come nostro modello, come nostra guida, come Colui che con il suo Sangue ci ha redenti, che con la sua Grazia ci sostiene ogni giorno.

Dobbiamo ringraziare per mezzo di Gesù, ognuno di noi per ciò che ha ricevuto, per ciò che ha potuto dare, per le nostre famiglie, per la nostra parrocchia. Abbiamo ricevuto, dobbiamo saper corrispondere e quindi guardiamo al tempo con la soave certezza che Gesù è con noi, che Gesù, amandoci, renderà la nostra vita veramente piena, efficace, valida per tutti, particolarmente per quelli che ci stanno vicino.

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