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Siamo zona arancione! Diario di bordo di una comunità al tempo del Covid

QUESTO MOMENTO DI PANDEMIA, CON LA GESTIONE DEL SUO CONTENIMENTO, CI SUGGERISCE NUOVE STRADE PER IL CAMMINO COMUNITARIO. CIASCUNA PICCOLA COMUNITA’ DI FAMIGLIE CHE LO DESIDERI, PUO’ CONDIVIDERE LE PROPRIE MODALITA’ DI CAMMINO. A SEGUIRE LA RIFLESSIONE DEGLI AMICI “CENACOLO”

sabato 21 novembre 2020 al tempo del Covid

Come fa la vostra comunità con la zona arancione?

Chi l’avrebbe mai detto che a distanza di un anno l’argomento principale sarebbe stato ancora Covid…? A parte Albi, che è la parte più profetica della nostra comunità…

Ebbene sì, fino al 3 dicembre ci troviamo in zona arancione, quindi “divisi” in due comuni che si estendono dalle felici colline di San Michele dei Mucchietti, per attraversare la zona alta di Sassuolo, più precisamente dislocata tra i Calanchi e la Parrocchia della Santissima Consolata e finire nella ridente Pianura Padana tra la Bazzorola e il Villaggio Stranieri di Reggio Emilia, praticamente dietro la Chiesa di Sant’Alberto, dove il parcheggio di macchine è allegramente animato da quei figli che ancora mettono il naso fuori di casa per fare giochi da cortile. Ed è così che ci ri-troviamo in modalità online!

È sabato sera, giorno che dedichiamo all’incontro di comunità: solitamente ci ritroviamo insieme a messa, per proseguire la serata con una cena conviviale, fare un incontro, un momento di preghiera e scambiare quattro chiacchiere a tu per tu per trascorrere un po’ di tempo insieme, tanto atteso. Ma questo sabato non ci possiamo vedere, sembra di fare un balzo nel passato e, anche se siamo in zona arancione, per la nostra comunità è come se fosse lockdown.

Forse in questo tempo, insistentemente ed in un modo forte, ci è posto davanti ciò che davvero è essenziale: “tenere stretto quel filo rosso”… sentirsi parte di Cristo e tendere a Lui per essere Amici, per trovare nuovi modi di prossimità, per essere segno concreto di speranza nella chiesa e nei luoghi dove siamo chiamati ad essere. È sempre quello che ci siamo detti, no? Amici in Gesù in comunione con i nostri cari santi? Oggi dove ci è tolta la possibilità di ritrovarci fisicamente, non ci è tolta la possibilità di ritrovarci in Lui, in un anno che, provvidenzialmente ci richiama a vivere con fedeltà l’Eucarestia nel Cenacolo.

Invece no! L’incontro non salta: è sera, prima del coprifuoco, passa Chicco, il nostro responsabile, con il pullman per andare a Verona a trovare don Simone, ci aspetta per un incontro per ripercorrere il tema degli esercizi di quest’estate…non vogliamo parlare inevitabilmente solo di Coronavirus, ma desideriamo volgere lo sguardo verso l’Alto, addentrarci e ricordarci del tema dell’anno: “L’Eucarestia”. Quindi tutti pronti, saliamo virtualmente su questo pullman. Enri lancia il link su Meet e ci “colleghiamo” per “fare comunità”. Ma è possibile fare comunità in questo modo? Ha senso? Non si perde l’essenziale? Ci stanno togliendo qualcosa?

Vi lasciamo alcune domande che don Simone ha fatto a noi in quella serata in cui ci siamo lasciati guidare per iniziare la preparazione a questo Santo Natale, sotto le note dell’Eucarestia, in un confronto tra Amici, anche parlando del tempo che stiamo vivendo. Partendo dalla lettura del Vangelo della domenica di Cristo Re e dal Vangelo della prima domenica di avvento, in questo tempo… nel nostro tempo, don Simone ci invita a riflettere e dare risposta a queste domande. Desideriamo condividerle perché possano essere motivo di riflessione, per chi lo desidera e speriamo possano essere buono spunto anche per voi:

Cosa attendo? Cosa desidero? A che cosa è proteso il mio cuore?

Una riflessione da fare personalmente, ma che interroga anche la famiglia e tutta la comunità.

Crediamo che, nella responsabilità, nel rispetto della sensibilità di ciascuno, nelle diverse età si possa sempre trovare un modo per sentirsi uniti nel cammino. Forse in questo tempo, insistentemente ed in un modo forte, ci è posto davanti ciò che davvero è essenziale: “tenere stretto quel filo rosso”… sentirsi parte di Cristo e tendere a Lui per essere Amici, per trovare nuovi modi di prossimità, per essere segno concreto di speranza nella chiesa e nei luoghi dove siamo chiamati ad essere. È sempre quello che ci siamo detti, no? Amici in Gesù in comunione con i nostri cari santi? Oggi dove ci è tolta la possibilità di ritrovarci fisicamente, non ci è tolta la possibilità di ritrovarci in Lui, in un anno che, provvidenzialmente ci richiama a vivere con fedeltà l’Eucarestia nel Cenacolo. L’Amicizia non ha forme oppure ci chiama a trovare nuove forme di Amicizia. Ri-partiamo da Lui.

Comunità del Cenacolo

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