Omelia XXIX Domenica del Tempo Ordinario, 18 Ottobre 2020
«Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno’.
I discepoli dei farisei e gli erodiani non credono in ciò che dicono, lo affermano solo per farsi ascoltare, ma il loro cuore è ben lontano da quella verità; anzi, essi vogliono attirare Gesù in una trappola, per poi poterlo accusare. Per noi, invece, questa espressione è preziosa e vera: Gesù è veritiero e insegna la via di Dio secondo verità, e non ha soggezione di alcuno. Egli stesso è questa “via di Dio”, che noi siamo chiamati a percorrere. “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6). Dice sant’Ignazio di Antiochia nella sua lettera ai Romani prima del suo martirio: ‘Abbiate compassione di me, fratelli. Non impeditemi di vivere, non vogliate che io muoia. Non abbandonate al mondo e alle seduzioni della materia chi vuol essere di Dio. Lasciate che io raggiunga la pura luce; giunto là, sarò veramente un uomo’. E noi dove andiamo, se non a Lui?. Siamo chiamati a camminare per primi in questa Via che è Cristo, per diventare uomini secondo Dio e far conoscere agli altri la bellezza del Vangelo che dona la vita.