Discorso di Umberto Roversi al Movimento Giovani in Terrasanta – Agosto 2015
… Mi verrebbe da dire: “Signore, facciamo 96 tende per rimanere qui” non tanto legate ad un posto fisico ma più legate alla semplicità e alla capacità di essere vicini a Gesù in questo luogo.
Credo che tutti noi abbiamo sperimentato questa cosa, che sia più facile pregare, che sia più facile stare vicini a Lui, sia più facile farsi delle domande sulla propria vita e quindi viene proprio voglia di rimanere in questa semplicità di vicinanza a Lui.
Però il Signore ci chiede di scendere, non abbiamo a disposizione gli spazi e non abbiamo a disposizione neanche un tempo infinito. E quindi un consiglio non da teologo – che non sono, un consiglio terra terra da chi ha già provato ed è già passato da quello che sta dicendo. 2 Cose:
La prima, che riprendo da quanto ha detto don Sergio ieri sera: facciamo delle scelte concrete. Abbiamo visto in questa settimana l’umanità di Gesù, la sua concretezza: deve essere la nostra concretezza. Dobbiamo essere capaci di passare da degli ideali forti a delle scelte forti, altrimenti non siamo credibili.
A proposito della concretezza, due passaggi:
- Primo: non si va da nessuna parte da soli. Vorrei consigliare a tutti, soprattutto a chi è più lontano da quello che vi sto dicendo, così è stato per me: vivete la direzione spirituale;
- la seconda cosa, da scegliere come scelta concreta, la rivolgo soprattutto ai più grandi. Ieri ci siamo detti che fortuna essere qui a Dominus Flevit, è una occasione rara essere qui di notte; è un dono però che passa ed è già finito; noi abbiamo ricevuto invece un dono che non passa, il dono della comunità e qui lo dico ai più grandi, in particolare anche a chi sta camminando nei laboratori: non perdete tempo perché il tempo non è infinito. Non perdiamo tempo per guardarci i nostri piedi. Don Gigi ci ha detto – a proposito della comunità – “conta quello che abbiamo davanti da costruire, non quello che abbiamo indietro”. Spostiamo il nostro baricentro! Se noi spostiamo il nostro baricentro fuori di noi troveremo altre persone il cui baricentro coincide con il nostro. Spostiamo fuori di noi e si risolve tutto perché è più semplice trovare altre persone che condividono il baricentro quando è sul Signore.
L’ultima cosa: la fedeltà. Quando scendiamo di qua – state sicuri – saremo provati in questa cosa. Il diavolo ci lascerà dieci giorni, una settimana per sbollire i nostri entusiasmi e poi saremo provati nella fedeltà, nel saper stare con Lui e nel saper essere fedeli agli impegni che ci siamo presi. Non è una cosa facile, e qui lo dico soprattutto ai ragazzi: ci vogliono gli attributi per essere fedeli. La nostra credibilità dipende dalla fedeltà di cui siamo capaci verso gli impegni presi.
Andiamo a casa ringraziando il Signore per questa settimana, ringraziando il Signore soprattutto perché è risorto e questo ci illumina la prospettiva.