Le Voci delle donne Palestinesi
Un incontro al Liceo san Gregorio che ha commosso e interrogato
Nella aula magna del liceo si è tenuto un incontro straordinario che ha illuminato gli animi degli studenti e degli insegnanti. Quattro signore palestinesi hanno condiviso le loro esperienze e le loro vite con una sincerità e una forza che hanno toccato profondamente tutti i presenti. Le signore hanno raccontato delle loro esperienze personali, delle lotte quotidiane e delle sfide che affrontano nel vivere in un contesto di conflitto prolungato.
La prima donna Stephanie ci ha spiegato che faceva parte di una organizzazione che mirava a creare attività e progetti per aiutare le persone bisognose palestinesi e dare loro supporto e accoglienza. La provincia emiliana è un donatore di questa “community-home”
La seconda signora che ci ha raccontato la sua esperienza: si chiama Wafa è una mamma e una pediatra. Non ha avuto una infanzia facile e ci ha spiegato che ha dovuto cambiare città perché non poteva più abitare a Gerusalemme. Lei sperava che da grande avrebbe potuto garantire ai propri figli una infanzia migliore ma a causa della costante guerra non era possibile. Ci ha poi parlato del suo cammino di fede. Lei è una donna forte e sempre pronta ad aiutare gli altri ma si sentiva abbandonata dal Signore poiché nulla migliorava. Ci raccontò anche che scriveva lettere a Dio ma Lui non le rispondeva. Mai.
Però nel 2013 ha ricevuto una chiamata da dei pellegrini italiani e pensava che non sarebbero stati differenti dagli altri pellegrini che aveva ricevuto negli anni precedenti. Ma conoscendoli ha visto in loro un seme, un seme dell’amore di Gesù che ha iniziato a crescere e portare in lei speranza. Questa amicizia ha aperto a lei gli occhi e ha iniziato a realizzare di non essere sola.
Ammiriamo di Stephanie il fatto che abbia continuato ad aiutare le persone bisognose nonostante fosse lei in primis in difficoltà e nonostante stesse vivendo un momento di crisi. Wafa ci ha insegnato a non perdere mai la speranza e la fede. Ci ha fatto capire che non siamo mai soli e che, anche se ci sembra di non essere ascoltati non è così. Di Iliana ha stupito il fatto che abbia deciso di lasciare il suo più grande sogno, ovvero quello di studiare in Italia, e per il quale si è impegnata tutta la vita, per tornare nel suo paese d’origine, sentendone la necessità di andare a dare una mano alla sua terra. Infine, Yara ha mostrato anche lei, come le altre ragazze, una forte determinazione che deve essere da esempio per tutti.
Iliana una ragazza di Betlemme ci ha raccontato del suo più grande sogno: vivere in Italia. A Gerusalemme ha frequentato la scuola cattolica e sperava di riuscire a prendere una borsa di studio, si è affidata al Signore. Ha vinto la borsa di studio ed è venuta in Italia a Perugia a studiare. Ma è arrivato a un momento della sua vita per cui ha dovuto scegliere se continuare a vivere in Italia o ritornare a casa. Affida questa domanda a Gesù e decide di tornare a casa, a Betlemme.
L’ultima ragazza di nome Yara è olandese e palestinese e inizialmente non amava la sua terra, preferiva viaggiare e fare esperienze nuove. Viaggiando assorbe tutto, fa tesoro di molte amicizie ed esperienze e le porta nella sua terra. Entra a fare pare della community home “tre Magi” e aiuta le persone in difficoltà, crea progetti per “fare comunità” e si occupa della sezione grafica della community.
Questo incontro è stato particolarmente significativo sia per gli insegnanti che per gli studenti, ognuna di queste donne ha insegnato qualcosa a ciascuno di noi. Ammiriamo di Stephanie il fatto che abbia continuato ad aiutare le persone bisognose nonostante fosse lei in primis in difficoltà e nonostante stesse vivendo un momento di crisi. Wafa ci ha insegnato a non perdere mai la speranza e la fede. Ci ha fatto capire che non siamo mai soli e che, anche se ci sembra di non essere ascoltati non è così. Di Iliana ha stupito il fatto che abbia deciso di lasciare il suo più grande sogno, ovvero quello di studiare in Italia, e per il quale si è impegnata tutta la vita, per tornare nel suo paese d’origine, sentendone la necessità di andare a dare una mano alla sua terra. Infine, Yara ha mostrato anche lei, come le altre ragazze, una forte determinazione che deve essere da esempio per tutti.
È stato molto interessante partecipare a questa conferenza perché abbiamo avuto la possibilità di conoscere delle grandi donne disposte ad aiutare il prossimo nonostante loro stesse non siano in una situazione facile. Credo e spero che i ragazzi possano fare tesoro degli insegnamenti che questo incontro ha fornito e prenderli da esempio per vivere meglio sia con se stessi che con gli altri.
Benedetta e Sara
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