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Conversione, Riconciliazione e… Amicizia!

Fabio e i suoi amici, da oltre 20 anni, vivono il sacramento della Riconciliazione come occasione privilegiata per aprire il cuore alla ricerca del volto di Cristo e prendere consapevolezza dell’amore di predilezione di Dio Padre. Ecco la sua preziosa testimonianza.

La confessione all’interno degli esercizi spirituali annuali è sempre una occasione di grazia particolare: il desiderio di conversione, l’apertura del cuore alla ricerca del volto di Cristo, la consapevolezza di essere oggetto di un amore di predilezione da parte di Dio Padre rendono unico questo momento rispetto a quelli vissuti nella vita ordinaria durante il resto dell’anno.

Sin dalla GMG del 2000, dove abbiamo prestato servizio con Giovani e Riconciliazione, come amici di comunità abbiamo deciso di prepararci reciprocamente alla confessione in alcuni momenti dell’anno. Lo facciamo sempre durante gli esercizi spirituali, a cui solitamente partecipiamo tutti insieme. E’ successo anche quest’anno.

Il Signore manifesta il suo amore per me proprio a partire dalle persone che mi pone accanto: è davvero bello poterlo toccare con mano così, nello sguardo e nel cuore degli amici con cui condividi la tua vocazione.

Chiedere a un amico di prepararti interrompendo il silenzio e la meditazione personale potrebbe sembrare inopportuno, e di fatto può esserci anche un po’ di iniziale imbarazzo. Eppure proprio per questo sei costretto a pensare ogni volta a quale amico vuoi affidarti e a pregare per lui. D’altra parte chi riceve la richiesta ne avverte la responsabilità e allo stesso modo si affida per essere strumento al servizio della misericordia di Dio e prega per l’amico.

Ciò che accade da queste premesse è spesso incredibile e magnificamente toccante. Le parole del tuo amico fanno spesso vibrare le corde del tuo cuore, perché intercettano le tue stesse intuizioni e i tuoi slanci, o perché portano alla luce ciò di cui ti rendi conto di avere un profondo bisogno. E’ una esperienza in cui si cresce nell’amore reciproco, perché l’uno si mette nelle mani dell’altro e l’altro si fa carico di accompagnare il primo all’incontro con la misericordia di Dio. Nel momento del ringraziamento finale, insieme davanti alla croce o al Santissimo dopo la confessione, non è difficile che insieme agli abbracci ci siano anche lacrime di commozione.

Il Signore manifesta il suo amore per me proprio a partire dalle persone che mi pone accanto: è davvero bello poterlo toccare con mano così, nello sguardo e nel cuore degli amici con cui condividi la tua vocazione.

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