Domenica 25 Settembre, durante la messa presieduta dal Vescovo di Piacenza-Bobbio Mons. Adriano Cevelotto, don Giuseppe Iotti, don Luca Ferrari e don Matteo Tolomelli hanno fatto il loro ingresso presso le parrocchie di Mucinasso, di San Lazzaro e San Vincenzo de’ Paoli e la Chiesa di San Pietro in Montale. Ripercorriamo i fatti attraverso il brillante contributo di don Tommaso Catellani.
Breve storia di un nuovo inizio
Ci sarebbero tante cose da dire sulla giornata di domenica 25 settembre 2022. È difficile sintetizzare tutto in poche righe e far apprezzare al lettore la ricchezza e l’importanza del momento. Ci proviamo, cercando di fare come quei video che – in modo super smart e super fast – riescono a racchiudere in tre minuti di timelapse giornate intere di avvenimenti.
Si potrebbe parlare della bellissima chiesa di San Lazzaro e San Vincenzo de’ Paoli che sembra un piccolo gioiello incastonato sulla via Emilia piacentina, attaccata al complesso del Collegio Alberoni, proprio di fronte all’Università Cattolica dove insegnano don Luca Ferrari e don Matteo Tolomelli. Potremmo descrivervi i vari affreschi e dipinti, ma è meglio se andate di persona ad ammirarli e, magari, vi fermate a mangiare un buon pasticcino lì vicino (pasticceria di qualità certificata dal sottoscritto).
Potremmo riprendere le importanti parole del vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto, che parla di momento storico per le comunità di San Lazzaro, Montale e Mucinasso che, dopo oltre trent’anni, hanno salutato i sacerdoti don Piero e don Silvio e ora sono chiamati ad accoglierne altri tre. Sì, tre. È una differenza che Sua Eccellenza ci tiene a sottolineare. «Non arriva un parroco e un curato, ma tre sacerdoti… una piccola comunità, una fraternità.» Un segno significativo «che richiama l’importanza dell’essere e del fare comunità per tutti. È un cammino condiviso, una responsabilità condivisa nella testimonianza prima di tutto.» Ma questo è solo un assaggio e speriamo vi abbia suscitato il desiderio di ascoltare l’audio dell’omelia in integrale.
Potremmo raccontarvi della bella accoglienza che i piacentini hanno riservato per i loro nuovi pastori: «Vi accogliamo nei nostri cuori e nella nostra preghiera. Trovate una comunità pronta a riprendere il cammino con dei nuovi compagni di viaggio, con delle nuove guide.» Parole accompagnate da un gruppo di bambini che hanno portato in regalo ai nuovi sacerdoti un vaso e dei semi, segno del cammino che insieme hanno intrapreso per far fiorire legami significativi, sempre contornati dalla gioia che arriva al cuore. Parole e gesti uniti insieme, proprio come una buona liturgia. Ma forse è meglio se andate su YouTube a rivedervi il video del momento che rende meglio.
Ci sarebbe molto da dire sul sorriso di don Giuseppe Iotti, il nuovo parroco. Chi lo conosce sa che non è nel suo stile concederne in abbondanza, non tanto perché sia una persona seria nè tantomeno triste. Piuttosto perché dà un grande valore alle parole e ai gesti che compie. Ecco che un suo sorriso diventa molto eloquente. E alla fine della celebrazione ne regala diversi, in particolare ai molti che personalmente si accostano a lui per salutarlo.
E ancora, si potrebbe parlare delle comunità che ci hanno tenuto ad accompagnare i tre sacerdoti in questo nuovo inizio, anche se significa per loro doverli lasciare andare e seguirli un po’ più da lontano. Forse qualche lacrima è stata versata, ma nella consapevolezza che chi cammina nel Signore sempre cammina insieme. Non ci sono foto o video per questo particolare, basta che guardiate dentro il vostro cuore.
Potremmo concludere parlando di statistiche. Quella di Piacenza, infatti, è la quarta comunità residenziale della Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio avviata fuori dalla diocesi di origine. Così, se raffrontate a quelle presenti a Reggio Emilia – Guastalla, il punteggio arriva in parità. Un segno che il dono che la Chiesa ha riconosciuto nel nostro Movimento richiede ancora una semina abbondante per il bene di tanti. È quello che auguriamo e chiediamo al Signore per don Giuseppe, don Matteo e don Luca in questo promettente inizio.
Don Tommaso Catellani
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